Il Papa incoraggia i vescovi degli Usa. Nel discorso a loro rivolto, in italiano, nella cattedrale di San Matteo Apostolo a Washington, ha detto: “Sappiate che il Papa vi accompagna e vi sostiene”, e poi li ha inviati a difendere la causa dei poveri, degli immigrati, la famiglia e a lottare contro l’aborto. Il servizio di Alessandro Guarasci:
“Non sono venuto per giudicarvi o per impartirvi lezioni….Consentitemi soltanto, con la libertà dell’amore, di poter parlare come un fratello tra i fratelli”. Francesco incontra i vescovi degli Stati Uniti e usa parole di incoraggiamento nei loro confronti, consapevole delle tante sfide che li attendono.
Momenti oscuri
“Sono consapevole del coraggio con cui avete affrontato
momenti oscuri del vostro percorso ecclesiale senza temere autocritiche né risparmiare
umiliazioni e sacrifici, senza cedere alla paura di spogliarsi di quanto è secondario
pur di riacquistare l’autorevolezza e la fiducia richiesta ai Ministri di Cristo,
come desidera l’anima del vostro popolo - ha detto il Pontefice con tono conciliatorio
- So quanto ha pesato in voi la ferita degli ultimi anni, e ho accompagnato il vostro
generoso impegno per guarire le vittime, consapevole che nel guarire siamo pur sempre
guariti, e per continuare a operare affinché tali crimini non si ripetano mai più”.
Compito non facile evangelizzare l'America
L’America, fin da quando fu scoperta, è stata terra
da evangelizzare, fatta di contrasti e opportunità. Dunque, Francesco afferma di conoscere
la fatica “di seminare il Vangelo nel cuore di uomini provenienti da mondi diversi,
spesso induriti dall’aspro cammino percorso prima di approdare. Non mi è estranea
la storia della fatica di impiantare la Chiesa tra pianure, montagne, città e suburbi
di un territorio spesso inospitale, dove le frontiere sono sempre provvisorie, le
risposte ovvie non durano e la chiave d’ingresso richiede di saper coniugare lo sforzo
epico dei pionieri esploratori con la prosaica saggezza e resistenza dei sedentari
che presidiano lo spazio raggiunto. Come ha cantato un vostro poeta: ‘ali forti ed
instancabili’, ma anche la saggezza di chi ‘conosce le montagne’”.
Non abbiate paura, ricercate l'unità
Anche con i vescovi Usa, il Papa torna a parlare di
una Chiesa in uscita e chiede loro di essere “pastori vicini alla gente”, facendo
si’ che i sacerdoti non si “accontentino delle mezze misure”. Dunque, "guai a noi
se facciamo della Croce un vessillo di lotte mondane". Francesco aggiunge di sapere
bene “che numerose sono le vostre sfide, che è spesso ostile il campo nel quale seminate,
e non poche sono le tentazioni di chiudersi nel recinto delle paure, a leccarsi le
ferite, rimpiangendo un tempo che non torna e preparando risposte dure alle già aspre
resistenze. E, tuttavia, siamo fautori della cultura dell’incontro”. La Chiesa non
ha che una via per far conoscere a tutti il Vangelo: il dialogo. E allora ecco che
per Francesco non bisogna avere paura di “compiere l’esodo necessario ad ogni autentico
dialogo. Altrimenti non è possibile comprendere le ragioni dell’altro né capire fino
in fondo che il fratello da raggiungere e riscattare, con la forza e la prossimità
dell’amore, conta più di quanto contano le posizioni che giudichiamo lontane dalle
nostre pur autentiche certezze”. Un dialogo che vale anche all’interno della Chiesa,
perché “la nostra missione episcopale è primariamente cementare l’unità,… È un imperativo,
pertanto, vegliare per tale unità, custodirla, favorirla, testimoniarla come segno
e strumento che, di là di ogni barriera, unisce nazioni, razze, classi, generazioni”.
Non è lecito evadere da questioni fondamentali
Le sfide per la Chiesa, negli Usa come nel resto del
mondo, sono tante, ma non bisogna perdere di vista alcuni importanti obiettivi. “Le
vittime innocenti dell’aborto, i bambini che muoiono di fame o sotto le bombe - dice
il Papa - gli immigrati che annegano alla ricerca di un domani, gli anziani o i malati
dei quali si vorrebbe far a meno, le vittime del terrorismo, delle guerre, della violenza
e del narcotraffico, l’ambiente devastato da una predatoria relazione dell’uomo con
la natura, in tutto ciò è sempre in gioco il dono di Dio, del quale siamo amministratori
nobili, ma non padroni. Non è lecito pertanto evadere da tali questioni o metterle
a tacere. Di non minore importanza è l’annuncio del Vangelo della famiglia che, nell’imminente
Incontro Mondiale delle Famiglie a Filadelfia, avrò modo di proclamare con forza insieme
a voi e a tutta la Chiesa”.
Attenzione agli immigrati
Gli Usa ancora oggi continuano ad essere terra di
immigrazione, soprattutto per chi arriva dai Paesi dell’America Latina. “Anche adesso
nessuna istituzione americana fa di più per gli immigrati che le vostre comunità cristiane
– dice il Papa - Ora avete questa lunga ondata d’immigrazione latina che investe tante
delle vostre diocesi. Non soltanto come Vescovo di Roma, ma anche come Pastore venuto
dal Sud, sento il bisogno di ringraziarvi e di incoraggiarvi. Forse non sarà facile
per voi leggere la loro anima; forse sarete messi alla prova dalla loro diversità.
Sappiate, comunque, che possiedono anche risorse da condividere. Perciò accoglieteli
senza paura”.
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