2015-09-21 14:30:00

Pakistan. Allarme vescovo anglicano: fuga dei cristiani


La crescente violenza contro i cristiani sta generando la fuga dei fedeli dal Pakistan. Lo afferma il vescovo anglicano di Lahore, Alexander John Malik, notando che vi è stato negli ultimi anni un aumento della violenza contro i cristiani del Pakistan. “A causa di discriminazioni e persecuzioni, oltre 100.000 cristiani pakistani sono fuggiti nei campi profughi delle Nazioni Unite in Thailandia, Sri Lanka, Malesia e Filippine negli ultimi anni” afferma il Vescovo in una nota inviata all’Agenzia Fides.

Tra le causa della fuga: la legge sulla blasfemia e l'intolleranza religiosa
“A causa delle legge sulla blasfemia e della diffusa intolleranza, i cristiani pakistani subiscono discriminazioni e maltrattamenti compiuti da cittadini musulmani ma anche da parte dello stato” osserva. “Interi quartieri vengono attaccati o bruciati come conseguenza dell’accusa di blasfemia rivolta ad un solo cristiano” prosegue. Inoltre “centinaia di ragazze cristiane ogni anno sono rapite e costrette a convertirsi all'Islam e a sposare un musulmano”. In molti casi, nota il vescovo, “per le minoranze religiose è quasi impossibile ottenere giustizia dalle istituzioni dello Stato”, come la magistratura e il governo. Per questa situazione, molti scelgono di vendere i propri beni ed emigrare verso altri paesi asiatici. “Ci sono oltre sei milioni di cristiani in Pakistan, estremamente vulnerabili” conclude.

La fuga dei cristiani del Paese è una crisi che colpisce tutti i pakistani
Il ministro pakistano per gli affari religiosi, Muhammad Amin-ul Hasnat Shah, ha concordato con questa analisi, affermando che “il trasferimento di massa dei cristiani pakistani è una crisi che colpisce tutti i pakistani. Non è la prima volta nella storia che le minoranze religiose cercano di stabilirsi all'estero. Il governo sta cercando di risolvere i problemi della sicurezza per tutti i cittadini, anche se non possiamo forzare nessuno a rimanere nel Paese”. (P.A.)








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