2015-09-20 19:04:00

Papa a Cuba: speranza e normalizzazione


"Il popolo di Cuba ha le sue ferite ma ha sempre le braccia spalancate per accogliere altri feriti". "Amare è servire gli altri, non servirsi degli altri. Amare è servire le persone concrete con un volto, non è un servizio ideologico". Nell'omelia pronunciata durante la Santa Messa celebrata in uno dei luoghi simbolici della storia cubana, Plaza de la Revolución, Papa Francesco ha inserito questo riferimento ai limiti dell'ideologia  che - come sottolinea il nostro inviato Sergio Centofanti - ha un chiaro significato in terra cubana. "La grandezza di un popolo, di una nazione, la grandezza di una persona si basa sempre su come serve la fragilità dei suoi fratelli", ha aggiunto Francesco. "Non trascurateli a causa di progetti che possono apparire seducenti, ma che si disinteressano del volto di chi ti sta accanto". Nella sua seconda giornata a Cuba, prima tappa del suo 10mo viaggio apostolico, il Papa ha presieduto la Messa davanti a una folla immensa, fra cui decine di migliaia di fedeli presenti sin dalla notte. 

"Impressionante il silenzio e il raccoglimento di questa moltitudine", sottolinea ancora il nostro inviato. "La celebre piazza della rivoluzione, con il famoso ritratto murale di Che Guevara appariva oggi trasformata. Campeggiavano le immagini di Gesù, Santa Faustina Kowalska e quelle di Papa Francesco e Madre Teresa di Calcutta. A dare intensità alla liturgia anche la qualità dei canti e degli interventi musicali, espressione della grande religiosità popolare e della tradizione artistica cubana". "Davvero - sottolinea Sergio Centofanti - il viaggio di Francesco a Cuba si svolge sotto il segno della misericordia e soprattutto della speranza".

"I primi gesti e le prime parole del Papa a Cuba - aggiunge Lucia Capuzzi, giornalista di Avvenire, esperta di America Latina - non stanno deludendo le attese. Per i cubani la figura di Papa Francesco è associata all'idea della normalizzazione, la possibilità della caduta dell'embargo, e l'accoglienza festosa lo dimostra" "Importante sono state anche le parole rivolte dal Papa, al suo arrivo a L'Avana, ai cubani 'dispersi nel mondo' ", aggiunge la Capuzzi. "La riunificazione fra i cubani restati nell'isola con quelli della diaspora è cruciale. I cubani fuggiti in Florida sono quelli che hanno sostenuto l'embargo per distruggere il regime. Coinvolgerli nel cammino di riconciliazione è importantissimo, anche a conferma del fallimento della politica del 'muro contro muro'".  








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