Da alcuni giorni, la comunità parrocchiale di Sant’Anna in Vaticano ha accolto una famiglia di profughi, composta da padre, madre e due figli. La famiglia, di nazionalità siriana, arriva dalla città di Damasco da cui è fuggita a causa della guerra. E’ quanto informa l’Elemosineria Apostolica con un comunicato. Il servizio di Alessandro Gisotti:
A pochi giorni dall’appello di Papa Francesco all’Angelus del 6 settembre scorso, una famiglia di profughi provenienti dalla Siria è ora accolta in Vaticano. Si tratta di una famiglia di cristiani di rito greco-melchita cattolico, del Patriarcato di Antiochia. Tutti e quattro i componenti della famiglia, informa l’Elemosineria Apostolica, sono stati ospitati in un appartamento del Vaticano, nelle vicinanze di San Pietro. È stata, inoltre, “subito avviata la procedura per la richiesta di protezione internazionale”.
Parrocchia di Sant’Anna in Vaticano assiste famiglia profughi
In base alla legge, si ricorda nel comunicato, per i primi sei mesi dalla presentazione
della domanda d’asilo i richiedenti protezione internazionale non possono lavorare.
In questo periodo saranno, dunque, “assistiti e accompagnati dalla comunità parrocchiale
di Sant’Anna”. Fino alla decisione italiana di riconoscere o meno lo status di rifugiati,
si legge ancora nella nota, “non è possibile fornire altre informazioni che riguardano
questa famiglia accolta dalla parrocchia di Sant’Anna in Vaticano”. Pertanto, proprio
per tutelarli in questo cammino di riconoscimento, si chiede ai mass media “di rispettare
la loro volontà di non essere cercati e intervistati”.
Impegno a tutto campo dell’Elemosineria per i profughi
Per quanto riguarda l’accoglienza della seconda famiglia da parte dell’altra parrocchia
vaticana, quella di San Pietro, l’Elemosineria non darà “alcuna notizia fino alla
conclusione dei necessari adempimenti”. In questo contesto di carità cristiana verso
le persone che fuggono dalla guerra e dalla fame, sottolinea il comunicato, “vale
la pena anche sottolineare che da molti anni i Pontefici, attraverso l’Elemosineria
Apostolica, hanno contribuito al pagamento delle tasse per il rilascio del primo permesso
di soggiorno per i rifugiati per mezzo del Centro Astalli diretto dai Gesuiti (nel
2014 sono stati erogati circa 50 mila euro a tale fine)”. Oltre a questo, l’Elemosineria,
sempre a nome del Papa, aiuta quotidianamente numerose persone e famiglie di profughi,
oltre a provvedere alle prime necessità, anche sanitarie, per molti centri di accoglienza
situati a Roma.
Papa mette a disposizione profughi ambulatorio mobile
Da alcuni giorni, poi, riferisce l’Elemosineria Apostolica, “un moderno ambulatorio
mobile, donato alcuni anni fa dalla Baviera al Papa e fino ad oggi riservato solamente
agli eventi da Lui presieduti, è stato messo a disposizione alcune volte a settimana
per assistere i profughi nei centri di accoglienza, anche non regolari, situati nelle
periferie della Città di Roma”. I volontari, conclude il comunicato, sono medici,
infermieri e Guardie Svizzere, sono dipendenti dello Stato Vaticano, dell’Università
di Tor Vergata e membri dell’Associazione di Istituto di Medicina Solidale Onlus.
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