2015-09-16 16:17:00

Migranti e accoglienza, l'Europa deve fare di più


Il filo spinato in Ungheria; le barriere alle frontiere ripristinate in parte da nazioni come Germania, Austria, Olanda; il mancato accordo sui cosiddetti 'hot spot', i famosi centri di smistamento ed identificazione. "L'Europa risponde al problema epocale delle migrazioni in maniera frammentaria. E questo non va bene. Per niente" sentenzia Federico Fossi dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati.

"Quello a cui stiamo assistendo - spiega Fossi - è un fenomeno che riguarda soprattutto rifugiati: persone che fuggono da guerre, violenze, conflitti locali e che hanno tutto il diritto di essere aiutati dai governi europei. L'Europa deve essere unità nell'aiutare e deve dimostrare che i valori su cui è fondata - i principi di solidarietà, fiducia e condivisione delle responsabilità - esistono ancora e guidano tutte le  sue azioni".

A strigliare l'Europa, colpevole di non parlare ad una voce sola sulle tragedie delle migrazioni di queste ultime settimane, è anche Oliviero Forti, responsabile immigrazione di Caritas Italiana. Che non usa giri di parole:"Questa Europa è confusa.E schizofrenica.La gestione dei migranti è senza un piano coerente, cambia di giorno in giorno.Il vero grande sforzo è capire se questa Europa ha davvero le capacità per gestire quello che viene giustamente definito un 'fatto epocale'.Finora, però, tutti gli esami hanno dato esito negativo".








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