2015-09-11 13:04:00

Migranti a piedi verso l'Austria: attesa per il vertice di Praga


L'Europa continua a dividersi sul fronte dell'immigrazione. Si attende l’esito del vertice di Praga sulla quote, mentre la sospensione dei treni austriaci dal confine con l'Ungheria ha provocato la marcia di oltre un migliaio di profughi verso Vienna. Massimiliano Menichetti:

In marcia ancora una volta, come sette giorni fa, dal confine dell’Ungheria verso l’Austria, dopo che ieri Vienna ha deciso la sospensione dei treni per l’arrivo massiccio di profughi e rifugiati. Uomini donne e bambini, per lo più siriani, in fila lungo l’autostrada chiusa a tratti dalle autorità. Dal confine ungherese a Vienna bisogna percorrere 60 km e anche oggi c’è chi porta acqua e cibo a chi fugge da guerra e violenza. In queste ultime ore secondo l’Onu circa 7.600 persone provenienti dalla “rotta balcanica” sono entrate in Macedonia, ma l'Europa alza muri e proprio la Repubblica sta valutando di costruire una barriera al confine con la Grecia, come Budapest ha già fatto con la Serbia. La Danimarca, dopo la chiusura, sta permettendo il transito verso la Svezia e gli Stati Uniti hanno confermato che accoglieranno 10mila profughi, ma l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati chiede più impegno, anche all’Europa. Oggi l’attenzione del Vecchio Continente è tutta su Praga dove si riunisce il cosiddetto "Gruppo Visegrad", i ministri degli Esteri di Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria, tra i più contrari al "sistema delle quote", ovvero la ripartizione dei profughi e rifugiati per Paese, che l’Europa vuole allargare ipotizzando l'accoglienza per 120mila persone. A mediare il cambiamento, Jean Asselborn, in qualità di rappresentante della presidenza di turno dell'Unione Europea ed il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier.








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