2015-09-11 08:00:00

Armi russe in Siria; Usa oggi ricordano l’11 settembre 2001


Preoccupa l’Occidente l’ipotesi di incremento delle forze militari russe in Siria solo in parte confermato da Mosca - e giustificato con la lotta al sedicente Stato islamico - e sostenuto dagli Stati Uniti, che oggi ricordano l’attentato di al Qaeda contro il World Trade Center del 2001. A fine mese si terrà l’Assemblea dell’Onu, dove Putin solleverà la questione Damasco. Roberta Barbi:

Evitare “un nuovo scenario libico”. Queste le argomentazioni con cui il Cremlino difende la presenza militare russa in Siria, minimizzandola: non esiste embargo sulle armi - peraltro fornite anche all’Iraq – e soldati russi nel Paese alleato ci sono sempre stati. Ma tra i timori dell’Occidente – l’ultima a esprimerli ieri sera è stata la Francia – c'è un’azione diretta di Mosca accanto alle truppe lealiste contro i ribelli siriani, mentre si auspicherebbe una soluzione politica, nonostante Damasco abbia respinto anche la possibilità di una transizione politica guidata da Assad per un massimo di sei mesi, proposta dalla Gran Bretagna. A fine mese è prevista l’Assemblea generale delle Nazioni Unite e in quella sede Putin parlerà della crisi siriana e della minaccia dell’Is, mentre avanzerà obiezioni in merito agli attacchi chimici attribuiti ad Assad, sui quali l’Onu sta per avviare un’inchiesta. Dall’altra parte del mondo, intanto, gli Stati Uniti che si apprestano a celebrare il 14.mo anniversario del crollo delle Twin Towers ad opera di al Qaeda, sono minacciati dall’Is che annuncia per oggi un attacco hacker in grande stile, probabilmente all’ora dell’impatto del primo aereo contro la torre nord.








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