“La Chiesa cattolica ha sempre invitato la società mozambicana ad apprezzare tutte le persone, in particolare coloro che sono più vulnerabili e nel bisogno” ha riconosciuto il Presidente del Mozambico, Filipe Jacinto Nyusi, durante il suo intervento in occasione della Messa celebrata nella cattedrale di Tete lunedì 7 settembre, anniversario dell’indipendenza nazionale dal Portogallo. Secondo le informazioni pervenute a Fides, il Presidente ha espresso apprezzamento per il ruolo svolto dalla Chiesa cattolica nel preservare la pace e per i suoi sforzi per la riconciliazione nazionale.
L'ultimo conflitto civile risolto con l'intervento della Chiesa
Il 7 settembre 1974 veniva firmato a Lusaka (Zambia) l’accordo tra il Frelimo (Fronte
di Liberazione Nazionale del Mozambico) e il Portogallo che metteva fine alla guerra
per l’indipendenza nazionale. Subito dopo, nel 1975, scoppiava la guerra civile tra
il Frelimo, che aveva assunto il governo del Paese, e la Renamo (Resistenza Nazionale
Mozambicana), un movimento armato d’opposizione. Solo nel 1992 il conflitto civile
è stato risolto con l’attiva partecipazione della Chiesa cattolica nella trattativa
di pace.
L'indipendenza celebrata nel 75° dell’erezione dell’arcidiocesi di Maputo
Le celebrazioni per l’indipendenza nazionale coincidevano quest’anno con il 75esimo
anniversario dell’erezione dell’arcidiocesi di Maputo, la capitale del Paese. Essendo
impegnato a Tete, il Presidente Nyusi si è fatto rappresentare alle funzioni religiose
nello stadio della capitale dal Primo Ministro Carlos Agostinho do Rosario. Questi
ha chiesto a tutti i fedeli, e più in generale alla società, di intraprendere azioni
concrete per mantenere e consolidare la pace. Riprendendo lo slogan delle celebrazioni
dell’anniversario dell’arcidiocesi (“Ringraziate il Signore per le meraviglie realizzate
in questi anni”), il Premier ha sottolineato che “solo una vera pace può permettere
ai mozambicani di ‘fare meraviglie’ nell’avvenire”. (L.M.)
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