2015-09-04 16:56:00

Autunno caldo


Il 2015 rappresenta un anno cerniera nell’impegno in materia di sviluppo, sostenibilità ed ecologia. Sugli appuntamenti che in autunno  vedranno impegnata la Comunità internazionale  in queste materie, si esprime ai nostri microfoni Andrea Masullo, direttore di Greenaccord ed esperto in sviluppo e sostenibilità ambientale.

“Gli obiettivi del millennio, sottoscritti nel 2000”, afferma Masullo “hanno fatto registrare degli importanti progressi, ad esempio nella lotta contro la povertà estrema o la malnutrizione. C’è però da dire che per altri aspetti gli obiettivi sono ancora lontani dal risultato sperato, soprattutto in materia di educazione primaria e della cura di malattie nei paesi poveri, come anche sulle disuguaglianze di genere.  In particolare va  rilevata, con preoccupazione,  la riduzione negli ultimi anni dei contributi dei paesi ricchi verso quelli più poveri, la cui finalità è proprio quella di cercare di risolvere i problemi accennati”.

In prospettiva futura, sul documento finale del vertice Onu per l'adozione dell’agenda di sviluppo post 2015, dal titolo “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, la missione della Santa Sede al Palazzo di Vetro, “pur concordando” con molti degli obiettivi e dei punti del documento dell’Onu, ha espresso però riserve su alcuni concetti in esso contenuti.

In vista poi della XXI Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, si registra  la posizione espressa da Barack Obama, come anche quella della Cina, favorevoli a impegni seri e vincolanti: “Due importanti giocatori”, dice Masullo “hanno finalmente deciso di scendere in campo a favore di misure concrete in materia di cambiamenti climatici”

Intanto, però, conclude Masullo “occorre non sottovalutare quanto affermano scienziati di fama internazionale secondo i quali, confrontando la situazione attuale a quella di 120.00 anni fa quando la terra viveva un’era interglaciale simile alla nostra, non sarebbe sufficiente mantenersi, come soglia di sicurezza, al di sotto del limite massimo concesso  di due gradi di aumento delle temperature, bensì occorrerebbe puntare ad una soglia di  a 1,5 gradi”.








All the contents on this site are copyrighted ©.