2015-08-31 11:38:00

Francesco: Giornata di preghiera per il Creato, urgente ecologia umana


Una Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato: è quella istituita da Papa Francesco lo scorso 6 agosto e che si celebrerà domani per la prima volta. Alle 17, in Basilica Vaticana, il Santo Padre presiederà la Liturgia della Parola. Il servizio di Giada Aquilino:

La Giornata mondiale di preghiera, dimensione ecumenica
Vivere la vocazione di essere “custodi” dell’opera di Dio è “parte essenziale” della vita di ogni cristiano, chiamato ad una vera e propria “conversione ecologica”. Con la Lettera di inizio agosto ai cardinali Peter Turkson e Kurt Koch, presidenti – rispettivamente – dei Pontifici Consigli “Giustizia e pace” e “Unità dei cristiani”, Papa Francesco ha istituto la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, il primo settembre di ogni anno, lo stesso giorno in cui viene celebrata anche dalla Chiesa Ortodossa. 

Il contesto della "Laudato si'"
Un carattere quindi prettamente ecumenico, sottolineato con il riferimento nella missiva ai contributi del Patriarca Bartolomeo e del Metropolita Ioannis alla “Laudato si’”. Ma anche una volontà precisa, quella del Pontefice, che si inserisce nel contesto dell’ultima Enciclica, ribadendo che la salvaguardia “della nostra casa comune” non ha soltanto una dimensione legata all’ambiente, bensì include una vera ecologia integrale per un nuovo paradigma di giustizia, in cui risultano inscindibili dalla preoccupazione per la natura l’equità verso i poveri, l’impegno nella società, ma pure la gioia e la pace interiore.

L'urgenza di un'ecologia umana
Temi cari a Francesco, più volte trattati nei suoi interventi, come quando – nell’udienza generale del 5 giugno 2013 – nota come si stia “vivendo un momento di crisi”:

“Lo vediamo nell’ambiente, ma soprattutto lo vediamo nell’uomo. La persona umana è in pericolo: questo è certo, la persona umana oggi è in pericolo, ecco l’urgenza dell’ecologia umana! E il pericolo è grave perché la causa del problema non è superficiale, ma profonda: non è solo una questione di economia, ma di etica e di antropologia”.

Vita non tutelata
Ciò che domina, osserva il Papa, sono “le dinamiche di un’economia e di una finanza carenti di etica”, perché a comandare oggi “non è l'uomo”, bensì i soldi. Eppure, aggiunge, Dio “ha dato il compito di custodire la terra non ai soldi, ma a noi: agli uomini e alle donne”, che sono però sacrificati “agli idoli del profitto e del consumo” dalla “cultura dello scarto”:

“La vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario da rispettare e tutelare, specie se è povera o disabile, se non serve ancora, come il nascituro, o non serve più, come l’anziano”.

Dialogo sul futuro del pianeta
L’invito del Pontefice è allora a prendere “sul serio” l’impegno a “rispettare e custodire il Creato”, promuovendo “una cultura della solidarietà e dell’incontro”. Concetto ripreso e ampliato nella “Laudato si’”, con la preoccupazione di “unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale”, attraverso un “dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta”, con la certezza “che le cose possono cambiare”: il Creatore – ribadisce Francesco – “non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato”. Proprio in vista “dell’assunzione di stili di vita coerenti”, il Papa ha dunque indetto la Giornata per la cura del Creato. All’udienza generale della scorsa settimana ha ricordato che in tutto il mondo le varie realtà ecclesiali locali hanno programmato iniziative di preghiera e di riflessione, perché la celebrazione sia un “momento forte”:

“In comunione di preghiera con i nostri fratelli ortodossi e con tutte le persone di buone volontà, vogliamo offrire il nostro contributo al superamento della crisi ecologica che l’umanità sta vivendo”.








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