2015-08-30 11:38:00

Spagna. Fraternità operaia di Azione Cattolica: promuovere lavoro degno


“Continuare a vivere in comunione con i lavoratori più precari ed esclusi del mondo operaio e del lavoro” condividendone le sofferenze per “costruire insieme una nuova società dove il lavoro sia degno e dove vivere come una vera comunità”. Con questo impegno si è conclusa nei giorni scorsi a Segovia, in Spagna, la 13.ma assemblea generale della Fraternità operaia di Azione cattolica (Hoac) dedicata al tema “Costruendo la Chiesa nelle periferie del mondo operaio. Giustizia, lavoro degno e solidarietà”. Ai lavori hanno partecipato un migliaio di persone. Tra i partecipanti anche il presidente della Conferenza episcopale spagnola (Cee) e arcivescovo di Valladolid, cardinale Ricardo Blázquez Pérez; il responsabile dell’Azione cattolica spagnola, mons. Carlos Manuel Escribano Subías, il responsabile della pastorale operaia, mons. Antonio Ángel Algora Hernando.

Contro la precarizzazione delle condizioni di lavoro
Negli ultimi anni, si legge nella nota finale dell’assemblea ripresa dall’agenzia Sir, “abbiamo visto come l’ingiustizia e la disuguaglianza siano andate crescendo e abbiamo visto che le conseguenze sono sofferenza e disumanizzazione; perdita di diritti sociali e lavorativi delle persone, delle famiglie e dei popoli; precarizzazione delle condizioni di lavoro e della vita dei lavoratori; scarto di vite umane e negazione della dignità della persona a partire dalla logica del capitale che fa male, ferisce e uccide; tagli ai diritti pubblici”, insieme all’accorata rivendicazione delle persone e dei gruppi “che stanno maggiormente soffrendo”.

Istituzioni siano al servizio delle necessità delle persone
Queste, secondo l’Hoac, “sono le periferie del mondo operaio alle quali, ora più che mai, ci sentiamo inviati”. In particolare, la Fraternità si prefigge di “accompagnare la vita delle persone e collaborare con loro affinché ci siano le condizioni per vivere in maniera piena e collaborare per un cambio di mentalità”. Ciò può avvenire – afferma in conclusione il comunicato finale - anche attraverso una riforma delle istituzioni, affinché esse “siano molto più al servizio delle necessità delle persone, soprattutto di quelle più povere” e aiutino così “a costruire esperienze alternative” di lavoro per creare un nuovo futuro. (L.Z.)








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