2015-08-30 11:59:00

Papa: comunità internazionale faccia qualcosa contro persecuzioni anticristiane


All’Angelus il Papa ha ricordato la Beatificazione, questo sabato ad Harissa, in Libano, del vescovo siro-cattolico Flaviano Michele Melki, martire, 100 anni fa, durante le persecuzioni avvenute sotto l’Impero Ottomano. Il servizio di Sergio Centofanti:

E’ stato un evento di grande consolazione per i tanti cristiani che oggi sono umiliati e oppressi: è quanto ha detto il patriarca della Chiesa siro-cattolica Ignace Youssif III Younan, che in Libano ha presieduto la Beatificazione di mons. Melki, martirizzato il 29 agosto 1915. Il Papa lo ricorda all’Angelus:

“Nel contesto di una tremenda persecuzione contro i cristiani, egli fu difensore instancabile dei diritti del suo popolo, esortando tutti a rimanere saldi nella fede”.

Mons. Melki fu ucciso in odio alla fede durante “la micidiale persecuzione turca che provocò lo sterminio degli armeni e il massacro delle altre minoranze cristiane”, ha affermato il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, cardinale Angelo Amato, presente al rito. Al vescovo fu proposto di convertirsi all’islam se voleva avere salva la vita. Ma rifiutò e fu barbaramente trucidato e il suo corpo gettato nel fiume Tigri. Papa Francesco sottolinea che le violenze anti-cristiane oggi sono tutt’altro che finite:

“Anche oggi, cari fratelli e sorelle, in Medio Oriente e in altre parti del mondo, i cristiani sono perseguitati. La beatificazione di questo Vescovo martire infonda in loro consolazione, coraggio e speranza”.

E conclude con un appello:

“Ci sono più martiri di quelli che c’erano nei primi secoli. Ma questo sia anche di stimolo ai legislatori e ai governanti perché ovunque sia assicurata la libertà religiosa; e alla comunità internazionale chiedo di fare qualcosa perché si ponga fine alle violenze e ai soprusi”.








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