2015-08-27 11:11:00

Settimana liturgica nazionale su “Eucaristia, matrimonio, famiglia”


“Eucaristia, matrimonio, famiglia”: questo è il tema scelto per la 66.ma Settimana liturgica nazionale italiana, al via oggi a Bari. Organizzato dal Centro di azione liturgica, l’appuntamento di formazione e di spiritualità riunisce oltre 700 iscritti, fra laici, operatori pastorali, rappresentanti delle diocesi e degli Istituti religiosi, provenienti da tutta Italia. Su questo evento ascoltiamo mons. Claudio Maniago, presidente della Commissione Cei per la liturgia, al microfono di Maria Caterina Bombarda:

R. – Proprio su questo legame Eucarestia-matrimonio-famiglia si individua uno dei pilastri della vita della Chiesa. Per cui non soltanto l’importanza della famiglia e del matrimonio, ma dell’Eucarestia, che ne è in qualche modo la fonte e che si vede rispecchiarsi nel matrimonio e famiglia quasi una delle dimensioni, rendendo visibile, si direbbe, il modo con cui Cristo stesso si è posto nei confronti dell’umanità e della sua Chiesa in particolare.

D. – Quanto è importante la dimensione eucaristica nella famiglia e quali sono i motivi della difficoltà delle famiglie oggi alla partecipazione dell’Eucarestia domenicale?

R. – Lo si può dire del rapporto tra Eucarestia, matrimonio e famiglia, usando l’espressione del Concilio: “L’Eucarestia davvero è culmine e fonte della vita della famiglia”. Culmine, perché tutto il cammino di una famiglia, questo laboratorio d’amore, di vita e di fecondità che è la famiglia, trova nell’Eucarestia il suo riferimento, il suo sbocco. D’altra parte, anche fonte, perché è con la forza del cibo, del pane della vita, che si può vivere questa impegnativa esperienza che è quella del matrimonio, di un amore coniugale che ha le espressioni più belle usate dal Signore stesso. Certamente ci sono delle difficoltà a fronte di questa grande ricchezza, che lega Eucarestia, matrimonio e famiglia, difficoltà di ordine pratico, che oggi sono i ritmi di vita delle famiglie, i ritmi di vita della società, che impongono talvolta una difficoltà a parteciparvi, anzitutto come famiglie, proprio perché i ritmi di lavoro, portano purtroppo a non poter vivere questa bella esperienza insieme. In questo c’è sicuramente una ricerca da fare, con celebrazioni che vengano incontro ai ritmi della famiglia di oggi, a livello di orario, di accoglienza, di possibilità. Evidentemente, infatti, i ritmi in cui la famiglia oggi vive non sono più i ritmi di qualche decennio fa.

D. – Il giorno 29, sabato, è prevista una tavola rotonda intitolata “Domenica, famiglia, riposo”, in cui interverranno tre coppie di coniugi. In che cosa consisterà?

R. – E’ il tentativo solito nella Settimana Liturgica non solo di proporre degli insegnamenti, quanto piuttosto anche di portare delle testimonianze, per far capire che si sta parlando di qualcosa che tocca la vita. Questo è il tentativo di questa tavola rotonda: di dare voce a chi vive l’esperienza matrimoniale, alla luce e con la forza dell’Eucarestia, e anche con le problematiche che possono nascere per le famiglie nel confrontarsi con le celebrazioni, così come vengono proposte anche nei nostri piani pastorali.

D. – Quale contributo può dare la Settimana Liturgica in vista del Sinodo generale della famiglia che si terrà in ottobre?

R. – Io direi un contributo importante, intanto nel far vedere che la Chiesa cammina in una unità, in una comunione che è significativa. La Chiesa universale, che riflette   sulla famiglia insieme al Santo Padre. Così la nostra Chiesa italiana, nel suo piccolo, sicuramente con il Convegno che si terrà a Firenze e anche con questa esperienza che è la Settimana Liturgica, riflette intorno a questo tema della famiglia. Quindi sarà un contributo che aiuterà a capire che non sono temi astratti e non se ne può parlare in astratto, ma che la vita della Chiesa già propone un itinerario e un’esperienza.








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