2015-08-27 14:40:00

Scholz (Cdo): per crescere l'Italia ha ancora bisogno di riforme


Tra i temi più dibattuti al Meeting di Cl a Rimini, che si è chiuso ieri, le riforme economiche. Se l'Italia infatti vuole essere più competitiva, e dunque veder crescere l'occupazione, deve ammodernare la propria pubblica amministrazione, rendere più veloce la giustizia e attrrarre investimenti. Temi in parte toccati anche dal ministro dell'Economia Padoan nel suo intervento. Alessandro Guarasci ha sentito il presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz:

R. – Questo Paese ha assolutamente bisogno di riforme strutturali, di cui si parla da tanti anni e che adesso sicuramente vengono affrontate. Sono passaggi difficili, sui quali si può sempre discutere, ma già il fatto che stiamo facendo qualcosa è decisivo. Questo crea anche un clima di fiducia che favorisce la crescita che a sua volta, con il tempo, permetterà anche di abbassare le tasse.

D. – Quanto sarà importante puntare sulle famiglie, su una vera fiscalità familiare per rilanciare il Paese?

R. – Decisiva. Noi abbiamo due grandi richieste fiscali: una, la riduzione delle tasse sul lavoro, che in parte si sta avviando, e l’altra per le famiglie. Infatti, un sistema fiscale deve, prima di tutto, liberare le risorse di chi investe anche in capitale umano e mette al mondo figli. Noi abbiamo un calo di natalità che da certi punti di vista è spaventoso. Soprattutto sono veramente impressionanti i dati del Sud: siamo arrivati a un calo che non avrei mai immaginato possibile! E quindi, un segno di fiducia dev’essere dato dal governo. Questo non invita le persone a fare figli, però è un segnale importante.

D. – Nei mesi scorsi il mondo delle cooperative è stato oggetto di una riforma, ed è stato anche nell’occhio del ciclone, a volte criticato. Ma questi soggetti, quanto sono ancora importanti per l’economia italiana?

R. – Sono decisivi: noi dobbiamo pensare che l’Italia non è un Paese con un solo sistema imprenditoriale. Noi abbiamole imprese private, abbiamo le cooperative, abbiamo anche altre forme di  “intraprendere”; il sistema cooperativo è un sistema assolutamente decisivo e non bisogna uniformare: bisogna lasciare e valorizzare la diversità per le modalità con le quali le persone costruiscono il bene comune attraverso l’economia.

D. – Come vi sentite incoraggiati dal Papa, che ripropone spesso la dignità del lavoro?

R. – Ci sentiamo molto incoraggiati ma voglio subito dire che questo non è un incoraggiamento generico; questo ci invita a guardare alle nostre imprese, alle nostre cooperative in un modo nuovo per vedere come sia possibile arrivare a sistemi di produttività molto efficaci che però valorizzino le competenze e l’impegno delle persone e rispettino in pieno la loro dignità,  la loro unicità.








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