2015-08-27 14:27:00

Il grazie delle famiglie al Papa per il "Nobel" del tempo moltiplicato


Grande gioia nelle famiglie per le parole del Papa che, nella centesima udienza generale del suo Pontificato, ha esortato a coltivare la preghiera insieme. Francesco ha espresso ammirazione per le famiglie che "moltiplicano" il proprio tempo, tanto che “papà e mamme - ha detto - dovrebbero ricevere il Nobel perché trasformano le 24 ore in 48”. Massimiliano Menichetti ha raccolto la testimonianza di Marco e Tiziana, due giovani sposi che vivono a Roma:

Tiziana – La famiglia è il dono più grande che ho cercato e che il Signore mi ha fatto trovare. Mi è rimasta impressa una frase che disse un giorno un sacerdote, in occasione di un matrimonio: “La famiglia è una palestra di misericordia”. Ed effettivamente lo sto sperimentando. E’ il vivere quella misericordia di Dio, che passa attraverso mio marito Marco, il mio bambino Matteo e il piccolino che cresce dentro di me e che tra qualche mese arriverà tra di noi.

Marco – Per me la famiglia è il luogo in cui mi sento chiamato dal Signore, in cui esercitare quel servizio, la custodia, l’amore, il perdono, continuamente, nella semplicità. E’ un divenire: ci siamo sposati ed eravamo Tiziana ed io, poi è venuto Matteo e adesso siamo in attesa di un altro bambino. E’ un continuo sentirsi chiamati ad uscire da sé.

D. – Il Papa ha parlato della centralità della preghiera in famiglia, in un tempo affollato, occupato, preoccupato – ha detto – e la preghiera riconsegna questo tempo a Dio…

Tiziana – Come dice anche il Papa, sembra che non si abbia mai tempo per la preghiera, però è la preghiera stessa ciò che alimenta e che rende viva la famiglia; con semplicità ci aiuta a non staccarci da Dio e ci dona la forza per andare avanti.

Marco – Facciamo esperienza tutti del quotidiano. Il lavoro, le preoccupazioni, la malattia, le fatiche in generale, tendono a schiacciarci, a farci ripiegare su noi stessi, a guardare il nostro ombelico. Il momento della preghiera è un tempo in cui si decide di alzare la testa, ci si affida a Lui ed è Lui che ci conduce, ci tiene per mano. Quindi è un elemento essenziale. E’ come respirare.

D. – In Piazza San Pietro è scoppiato un applauso quando Francesco ha detto che ci sono papà e mamme che dovrebbero ricevere il Nobel, perché trasformano in sostanza le 24 ore della giornata in 48…

Tiziana – Sì ... direi anche più ore se possibile! Lo sto vivendo e me ne rendo conto adesso che ho soltanto un bambino e sono in attesa dell’altro. I ritmi di lavoro sono frenetici, le esigenze sono molteplici, però è proprio la fede che ti aiuta a trovare il tempo e gli spazi necessari, quel desiderio di fermarsi e ringraziare, per coltivare proprio quell’amore caldo di cui parla il Papa e di cui si ha bisogno per stare vicino a Dio.

Marco – Sorridevo perché effettivamente le ore sono sempre 24, però è una nostra scelta il modo in cui vivere il tempo. Effettivamente ci si rende conto di fare alcune volte i salti mortali, soprattutto in una società che non è pensata per la famiglia. Ciò che ci dà la forza è proprio la fede, che dona anche il coraggio di scegliere.

D. – Il Papa dice quanta tenerezza c’è quando una mamma insegna ai propri figli a mandare un bacio a Gesù o alla Madonna…

Tiziana – Da mamma è stato spontaneo, anche quando il mio bambino non diceva ancora nulla ed era piccolissimo, insegnargli una preghiera, fargli mandare un bacino a Gesù o a Maria. E adesso è lui che, nonostante abbia soltanto due anni, a chiedermi la mattina di andare davanti alle campane della Chiesa o di andare a cantare in Chiesa, e quegli stessi canti che lui ascolta durante la Messa poi magari li ripete in casa gioiosamente.

Marco – Credo che i bambini imparino dal vissuto, da ciò che fanno le persone che li circondano e, in particolar modo, dai propri genitori, che nei primi anni di vita sono i punti di riferimento. Ed effettivamente così come lo è stato per noi, allo stesso modo pensiamo che sia per Matteo e per i figli che il Signore vorrà donarci.

D. – Qual è il tuo augurio a tutte le famiglie e che cosa auguri alla tua famiglia?

Tiziana – Il mio augurio più grande è che la famiglia possa sempre, nonostante le fatiche e le difficoltà che inevitabilmente ci saranno, stare dentro la tenerezza e l’amore di Dio, sentire sempre quel balsamo che viene da Dio.

Marco – Di rimanere sempre in ascolto; rimanere sotto la custodia di Dio, che - per ritornare alle parole del Papa - è anzitutto presenza viva, vera, verso la quale si nutre affetto; rimanere sotto la sua custodia e allo stesso tempo rimanere in ascolto, perché il Signore nel custodire, manda, e lì cercare di capire giorno per giorno qual è la chiamata nel mondo, nella società, nella parrocchia, lì dove siamo chiamati a vivere e dove lo faremo nel futuro.








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