2015-08-20 13:52:00

Mons. Moraglia: "Papa sul gender è riferimento per tutti"


Sulla questione gender “al di là delle opinioni, un cattolico ha un riferimento imprescindibile nelle reiterate prese di posizione del Papa” su cui non sarebbe onesto sorvolare solo perché non gradite. Così il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, dopo gli attacchi rivolti su internet dal cantante Elton John al sindaco Brugnaro, responsabile di aver ritirato dalle scuole i libretti gender che promuovono le cosiddette “famiglie gay arcobaleno”. Ascoltiamo il presule al microfono di Paolo Ondarza:

R. – Intanto, già l’amministrazione precedente aveva ritirato la proposta relativa alla diffusione di questi libretti nelle scuole. Il sindaco attuale ha percorso questa strada, ritenendo che dovessero essere più coinvolte le famiglie, verificando anche il fatto che molti genitori erano all’oscuro dei contenuti della proposta “gender” nelle scuole.

D. – Al di là della polemica di questi giorni legata a Venezia, lei ricorda le reiterate prese di posizione del Papa sul tema “gender”, con parole chiare, che – dice – non lasciano spazi a fraintendimenti; parole sulle quali molti media, molti opinion leader sorvolano, enfatizzando invece altri pronunciamenti di Francesco, più “graditi” …

R. – Io ho voluto citare le parole che il Papa ripete frequentemente, in modo pacato, evitando contrapposizioni e, soprattutto, evitando atteggiamenti ideologici; soprattutto l’Enciclica “Laudato si’” nella quale invita l’uomo a riscoprire alcuni dati che gli appartengono strutturalmente: il Papa, al numero 155, parla della “legge morale iscritta nella natura” e dice che riconoscere la differenza tra uomo e donna è una ricchezza, è la sorgente della vita. Il Pontefice dice che la rimozione della differenza non è la soluzione, ma è il problema.

D. – Solo poche settimane fa, le famiglie – in modo massiccio, a Roma – hanno fatto sentire in piazza la loro voce, il loro “no” all’educazione “gender” nelle scuole. Eppure, chi ribadisce la bontà della differenza sessuale e si oppone a ogni colonizzazione ideologica, viene spesso bollato come “intollerante”, “retrogrado” …

R. – Fondamentale è guardare come stanno le cose. Le cose ci dicono che il matrimonio è una realtà importante, fondamentale per la società, è un servizio e ha qualcosa di specifico che nasce proprio dalla differenza dell’uomo e della donna, del maschio e della femmina. Questo non vuol dire non accogliere con benevolenza anche orientamenti diversi. Ma tenere fermo che questa realtà del matrimonio, che è al di là di una visione confessionale, è la sorgente, è il servizio che un uomo e una donna rendono alla società, è un investimento per il futuro. Noi, nel matrimonio non riconosciamo l’affettività in quanto tale, ma un impegno di due persone che, volendosi bene, amandosi, costituendo un’alleanza tra di loro, si orientano anche a un servizio, quello dei figli, quello dell’educazione; un servizio alla società. Quindi, credo che in questa visione non si tratti di penalizzare nessuno, ma si tratti – come dice il Papa – di non rimuovere la differenza perché questa rimozione non è la soluzione, ma costituisce il problema. Credo che tutte queste realtà possano e debbano essere guardate come ci insegna il Papa: senza contrapposizioni, senza emotività, senza atteggiamenti ideologici, proprio nell’ottica di un servizio all’uomo.








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