2015-08-20 14:19:00

Messico: ad Acapulco inaugurato Centro giovanile per la pace


Chiesa e giovani uniti, per costruire insieme “una nuova cultura dell’amore e della pace”: così, nei giorni scorsi, mons. Carlos Garfias Merlos, arcivescovo di Acapulco, in Messico, ha spiegato l’obiettivo del nuovo Centro giovanile per la pace, inaugurato nella Parrocchia locale dedicata all’Immacolata Concezione di Maria. Sottolineando l’importanza dei giovani per lo sviluppo della società, il presule ha esortato a riconoscere le loro qualità, così da valorizzarli e renderli “protagonisti della nuova evangelizzazione e partecipi della costruzione di una prospettiva di vita”.

I giovani, speranza della società
“I giovani sono il cammino della speranza per diffondere una nuova cultura dell’amore e della pace – ha ricordato mons. Garfias Merlos – e per questo devono essere accompagnati in maniera certa e sincera, affinché possano incanalare tutte le loro energie nella trasformazione della società e nella promozione della civiltà dell’amore”, lontani da “pressioni sociali, mode, conflitti, narcotraffico e cultura della morte”.

Le “strategie” della Chiesa per promuovere la pace
Allargando, poi, lo sguardo al difficile momento che sta attraversando il Messico, a causa di violenze, aumento della povertà, disoccupazione, crisi economica e sociale, l’arcivescovo di Acapulco ha ricordato le “tre linee strategiche” messe in atto dalla Chiesa locale: in primo luogo, “la conversione pastorale alla pace”, che consiste nel “creare le condizioni e le opportunità necessarie alla riconciliazione”, anche attraverso “strutture ecclesiali adeguate”.

Prevenire la violenza e ricostruire il tessuto sociale
In secondo luogo, mons. Garfias Merlos ha indicato “la prevenzione della violenza e la ricostruzione del tessuto sociale”, portate avanti anche grazie a dodici diversi progetti in 35 parrocchie di Acapulco, coinvolgendo le famiglie e le comunità, avviando iniziative di economia solidale, di dialogo sociale e di sensibilizzazione sui temi della pace, come ad esempio le “Giornate del perdono”.

Attenzione alle categorie più vulnerabili
La terza strategia ricordata dall’arcivescovo messicano riguarda “l’accompagnamento e l’attenzione alle categoria sociali più in crisi e particolarmente vulnerabili”, come le vittime di violenza, i malati, i giovani disoccupati e privi di opportunità di sviluppo. D’altronde, ha sottolineato il presule, il contributo della Chiesa alla società parte da determinati valori: “pace e giustizia durature”, che non sono possibili “senza uno sviluppo integrale”; “giustizia restaurativa” che, senza dimenticare il dolore delle vittime, “sanziona il colpevole e lo aiuta a reinserirsi nella società”; “verità, perdono e riconciliazione”, che sono “valori umani” fondati nel Vangelo di Gesù e “pilastri della pace”.

Appello ai giovani: lottate per un mondo migliore!
​Di qui, l’esortazione finale di mons. Garfias Merlos ai giovani, affinché il nuovo Centro per la pace “produca frutti abbondanti nella vita dei ragazzi, infondendo loro la voglia di vivere e di lottare per un mondo migliore, corresponsabili nella trasformazione della società”. (I.P.)








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