2015-08-18 19:57:00

Tonfo per la Borsa di Shanghai, timori per l'economia mondiale


Borse cinesi di nuovo in picchiata per i timori che la Banca centrale locale riduca le misure di sostegno alla ripresa economica. L'indice principale della Borsa di Shanghai ha ceduto il 6,15%, la Borsa di Shenzhen il 6,56%. Paola Simonetti:



Le Borse cinesi hanno vissuto un'altra giornata nera. Un nuovo crollo si è verificato  sui timori di un nuovo deprezzamento dello yuan sul dollaro. La Borsa di Shanghai ha ceduto il 6,15%, il calo piu' marcato dal 27 luglio scorso, quando aveva toccato i minimi dal 2007 cedendo l'8,48%. Ancora piu' marcato il calo della Borsa di Shenzhen, che ha chiuso la seduta con una perdita del 6,56%.

Un calo che, secondo gli analisti non sarebbe collegato all'attentato di Bangkok: a preoccupare gli investitori, c'è infatti la probabilità che Banca centrale locale riduca le misure di sostegno alla ripresa economica alla luce di dati migliori delle attese sul fronte del mercato immobiliare. L'andamento negativo delle borse cinesi, ha reso trascinato quelle europee, tutte in calo. La peggiore Atene con una flessione dell'1,14%. 

 

Ma c’è davvero il pericolo di un rallentamento dell’economia internazionale? E cosa nasconde questo calo della borsa Shanghai? Alessandro Guarasci ha sentito il giurista ed esperto di economia internazionale Nunzio Bevilacqua:

R. – La Cina sta facendo delle prove generali di cambiamento della propria economia, dei tentativi per passare da un sistema chiuso – per la Cina ormai da molti anni collaudato – ad un sistema aperto, che porta ovviamente dei benefici, ma comporta anche die rischi. Credo che oggi non ci siano dei grandi rischi in termini di blocco della crescita del Paese, in quanto almeno per i prossimi cinque anni dovrebbe comunque, anche se in rallentamento costante, attestarsi sempre tra il 5 e il 6 per cento di crescita.

D. – Secondo lei, quali potranno essere i contraccolpi per l’Europa e soprattutto per l’Italia?

R. – Degli squilibri, se pensiamo soprattutto in termini di investimenti. Ovviamente le variabili sono ancora ignote. E’ un Paese che fino ad oggi ha sempre puntato tutto su una crescita che si pensava potesse essere infinita. Oggi ci siamo resi conto che la crescita sta rallentando e dovremo anche adeguarci a pensare ad un nuovo ciclo economico più similare ai Paesi a noi conosciuti.

 








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