2015-08-17 11:49:00

Riccione: torna l'evangelizzazione in spiaggia tra i giovani


 “Chi ha sete, venga a me”: con questo tema è tornata a Riccione l’iniziativa dell’evangelizzazione in spiaggia. Dal 16 al 23 agosto centinaia di giovani missionari porteranno la Parola di Dio sulla riva del mare, alternando momenti di preghiera all'ascolto di testimonianze. Nata nel 2003, l’iniziativa vede coinvolte numerose associazioni e comunità. Isabella Piro ne ha parlato con Sara Urbinati, responsabile dell’organizzazione:

R. - La missione si svolge, innanzitutto, preparandosi spiritualmente con dei momenti di formazione. Poi, il 18 agosto riceveremo il mandato missionario dal nostro vescovo, mons. Francesco Lambiasi, che darà il via alla missione in strada. La sera saremo nelle strade principali di Riccione, mentre i pomeriggi saremo in spiaggia: lì si svolgeranno dei momenti di animazione, che si concluderanno con l’ascolto delle testimonianze dei giovani missionari e con la preghiera del Padre Nostro, che verrà recitata tutti insieme.

D. - Riccione, insieme a Rimini, è un po’ il simbolo del divertimento sfrenato tra i più giovani. Allora come si fa a parlare di Dio in questo contesto?

R. - In realtà, noi non andiamo dai ragazzi che incontriamo per parlare di Dio, bensì dell’incontro che ciascuno di noi ha fatto con Dio. Ma, ancor prima, andiamo per ascoltarli, di chiedere loro come stanno, per portare un momento di accoglienza. L’idea non è quella di proporre una catechesi, ma di porsi in un’ottica di ascolto per diventare “ponti” tra la Chiesa ed i giovani che, tante volte, sono lontani da essa. D’altronde, i giovani missionari sono coloro che hanno incontrato Gesù nella loro vita e che provano una gioia talmente grande da non poterla tenere solo per sé. Per questo, vanno a testimoniarla ad altri giovani ed ai turisti.

D. - Cosa la colpisce di questa esperienza? Cosa ha imparato a livello personale?

R. - Quello che mi colpisce sempre sono i tanti miracoli ai quali assistiamo: giovani che aprono completamente il loro cuore davanti a Gesù Eucaristia, che raccontano la loro vita con il volto trasfigurato. Ho imparato che davvero nulla è impossibile a Dio e che veramente tutto è sempre guidato dalla preghiera e dall’unità che c’è nella Chiesa.

D. - Sono dodici anni che prosegue questa iniziativa di portare il Vangelo in spiaggia. Vogliamo ricordare come è nata questa idea?

R. - Nell’ottobre 2002, in un incontro in Vicariato tra le varie parrocchie del litorale sud di Rimini, che aveva per tema proprio “I giovani”, è emersa questa particolarità del nostro territorio, che ha una forte vocazione turistica con il conseguente passaggio da una pastorale invernale, diciamo “ordinaria”, ad una pastorale estiva, più “turistica”. E quindi ne è scaturita l’esigenza di andare incontro ai ragazzi che arrivano a Riccione da altre città e che magari qui cercano quei divertimenti sfrenati, magari legati al cosiddetto “sballo”. Vogliamo andare incontro a questi giovani, per essere quella mano tesa della Chiesa, una Chiesa che li va a cercare. In fondo, è quello che dice sempre Papa Francesco: andare nelle periferie esistenziali. Abbiamo iniziato con una quindicina di gruppi ufficiali, duecento giovani missionari e l’intero Vicariato coinvolto. Poi, con il tempo, le Comunità che, negli ultimi anni, hanno organizzato ed organizzano la missione sono diventate: la Comunità pastorale Riccione Mare, Nuovi Orizzonti di Chiara Amirante e le Sentinelle del mattino di Pasqua, con sede a Firenze e guidata da don Gianni Castorani. Inoltre, partecipano tante associazioni, gruppi movimenti, parrocchie. Alcuni seminari, addirittura, mandano i propri seminaristi qui a fare formazione, perché si tratta davvero di un’esperienza che cambia la vita.








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