In Brasile quasi 900 mila persone hanno manifestato in varie località del Paese chiedendo le dimissioni del presidente, la signora Dilma Rousseff. Ad alimentare le proteste sono, soprattutto, la crisi economica e una lunga serie di casi di corruzione che hanno coinvolto persone vicine al capo dello Stato. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
a crisi economica e i suoi effetti sempre più preoccupanti tra cui recessione, aumento della disoccupazione e dell'inflazione, stanno portando il Brasile, fino a quale anno fa considerato una potenza economica emergente, sull’orlo della bancarotta. A pesare sui conti pubblici, oltre al crollo della domanda mondiale di materie prime, è anche il dilagare della corruzione che ha travolto, in particolare, uno dei pilastri dell’economia brasiliana, l’azienda petrolifera pubblica “Petrobas”. Tra le persone coinvolte in scandali legati ad appalti e tangenti ci sono anche diversi politici del Partito dei Lavoratori, lo stesso del capo di Stato, la signora Dilma Rousseff, rieletta appena 10 mesi fa. La sua popolarità è precipitata: secondo un recente sondaggio è ora apprezzata solo dall’8% della popolazione. Per il capo di Stato le proteste che chiedono il suo impeachment sono la prova di un golpe. La situazione economica, infine, potrebbe peggiorare: secondo diverse stime il pil del Brasile, che nel 2016 ospiterà i Giochi Olimpici, dovrebbe calare quest’anno dell’1,8%.
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