2015-08-16 13:00:00

Parlamentari in Sri Lanka. Priorità la riconciliazione


Lo Sri Lanka si prepara alle parlamentari, un voto che l’Onu ha chiesto sia trasparente e partecipativo. In cambio si è detto disponibile ad offrire un ampio pacchetto di assistenza tecnica e finanziaria, per far avanzare un processo di riconciliazione fondamentale per il Paese che dovrebbe includere anche il reinsediamento degli sfollati interni Tamil. Ma a che punto è effettivamente l’integrazione e quali le prospettive del voto? Gabriella Ceraso ne ha parlato con Emilio Asti studioso di culture orientali:

R. – Dietro insistenza di tante associazioni e tanti gruppi Tamil, l’Onu ha preso a cuore la situazione dei Tamil, molti dei quali sono ancora sfollati. Alcune zone si trovano tuttora in una situazione di emergenza umanitaria. Quindi l’Onu ha continuato ad esercitare pressioni, però – purtroppo – molte iniziative che erano state anche approvate, non sono poi state attuate.

D. – Quando lei parla di diritti, ovviamente si intende anche proprio l’istituzione di spazi vitali per queste persone?

R. – Sì, dobbiamo tenere conto che durante il conflitto l’esercito ha distrutto molte proprietà dei Tamil: tanti civili, accusati di essere sostenitori della guerriglia, sono stati incarcerati ed anche uccisi…

D. – C’è anche in ballo una rappresentanza di questa minoranza negli organi di governo? Penso alle prossime elezioni parlamentari…

R. – Sì, però purtroppo in passato, il governo ha cercato di intralciare l’opera adducendo, come pretesto, il fatto che fra la popolazione si trovavano diversi combattenti delle Tigri Tamil.

D. – Qualora diventasse alle prossime elezioni premier l’ex presidente Rajapaksa, incriminato anche per violazioni di diritti umani proprio nei confronti dei Tamil, le prospettive di una riconciliazione andrebbero decisamente in frantumi…

R. – Le prospettive non sono rosee. Si tratta di insistere, da parte della comunità internazionale affinché il governo dello Sri Lanka, possa rispettare i diritti umani, ridare fiducia alla popolazione Tamil, in modo da poter dimenticare il passato. Ed un ruolo importante può svolgerlo il clero buddista. Facendo ciò, poi, il governo di Colombo potrebbe ottenere maggiori aiuti da parte della comunità internazionale, e quindi ridurre anche le spese militari. Ciò andrebbe veramente a vantaggio di tutti - non solo della popolazione Tamil, ma anche delle altre minoranze - e potrebbe creare veramente un nuovo Paese, un Paese nel quale possa regnare armonia e concordia tra tutti i gruppi etnici e religiosi.








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