2015-08-13 11:04:00

Terra Santa: nuova petizione cattolica contro muro israeliano a Cremisan


La Società Saint Yves, Centro cattolico per i diritti umani, ha presentato alla Corte Suprema israeliana una petizione in cui chiede che il Ministero della Difesa israeliano presenti il tracciato esatto e completo del muro di separazione tra Israele e Palestina nella Valle di Cremisan, a Beit Jala. Ne dà notizia il portale del Patriarcato latino di Gerusalemme.

Corte Suprema israeliana autorizza costruzione muro ribaltando precedente decisione
L’istanza è stata inoltrata dopo che l’Alta Corte il 6 luglio ha autorizzato la costruzione del muro contraddicendo la decisione presa all’inizio di aprile a favore dei proprietari cristiani della Valle. La sentenza di aprile aveva giudicato il muro “dannoso per la popolazione locale e ai monasteri della valle” sottolineando che “il tracciato del muro, come suggerito dal Ministero della Difesa, non è l’unica possibilità che permetta di garantire la sicurezza nuocendo il meno possibile, conforme alla Legge Amministrativa Israeliana”. Con la decisione del 6 luglio, invece, la Corte ha limitato l’applicazione delle sue decisioni – rallentare la costruzione del muro nella valle Cremisan – alle due comunità salesiane e alla loro terra, ossia il monastero del diciannovesimo secolo abitato da monaci e il convento con una scuola elementare gestita da suore.

A rischio le proprietà di 58 famiglie palestinesi
L’esercito, dunque, dovrebbe iniziare la costruzione del muro di separazione risparmiando le comunità religiose ma intervenendo sulle terre che appartengono a 58 famiglie di Beit Jala. Il monastero e il convento salesiani rimarrebbero dunque nella parte palestinese, ma alcuni palestinesi di Beit Jala vedrebbero le loro terre e proprietà incluse nella parte israeliana, al di là del muro. Per la Società St. Yves costruire il muro senza rivelare in anticipo il tracciato potrebbe portare a situazioni illegali sul terreno e dannose per gli abitanti della Valle, per questo è stato chiesto che l’esercito israeliano riveli l’intero percorso del muro, e si astenga, nel frattempo, da qualsiasi costruzione. (T.C.)








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