Minori inviati in Istituti, persone internate in base ad una decisione amministrativa; vittime di coercizione come l’aborto, la sterilizzazione o la castrazione praticati senza il loro assenso; bambini adottati con la forza: sono questi i destinatari del Fondo di aiuto immediato per le vittime di misure coercitive ai fini di assistenza. Sostenuto dalla Conferenza episcopale cattolica della Svizzera (Ces), il Fondo radunerà il ricavato delle collette che si terranno nel Paese il 16 agosto, durante le celebrazioni eucaristiche domenicali.
Riconoscere l’ingiustizia subita e promuovere la solidarietà per le vittime
“Tale Fondo – spiega la Ces in una nota – è l’espressione
del riconoscimento, a livello generale, dell’ingiustizia subita dalle vittime e della
solidarietà nei loro confronti”. Ricordando che, a livello federale, sono stati lanciati
un progetto di legge ed un’iniziativa popolare per regolare l’aspetto finanziario
dei bambini e degli adolescenti vittime di misure coercitive, i vescovi elvetici sottolineano
che i tempi di attesa sono ancora molto lunghi. Di qui, la creazione di un Fondo di
aiuto immediato, “per permettere di fornire, rapidamente e senza intoppi burocratici,
un sostegno finanziario a chi si trova in una situazione particolarmente difficile”.
(I.P.)
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