2015-08-09 14:30:00

Taizé: oltre 7000 giovani al raduno internazionale sulla solidarietà


Oltre 7000 giovani, fra i 18 e i 35 anni, provenienti da tutti i continenti, partecipano a partire da questa domenica al raduno internazionale promosso dalla Comunità ecumenica di Taizé, in Francia, sul tema “Verso una nuova solidarietà”. Durante l’incontro sarà ricordata in modo particolare la figura di Frère Roger Schutz, fondatore della comunità. Marina Tomarro ha raccolto il commento di frère David, coordinatore dell'evento:

R. – Per noi è un periodo un po’ particolare, perché quest’anno celebriamo tre anniversari importanti per la nostra comunità: i cento anni dalla nascita di Frère Roger; i dieci anni della sua morte e anche il 75.mo anniversario del suo arrivo a Taizé. Abbiamo pensato che sarebbe stato importante fare un incontro particolare, ma non per guardare indietro, piuttosto per accogliere tutta questa esperienza, tutta questa eredità di Frère Roger; e poi pensare a come possiamo vivere questa stessa chiamata nel mondo di oggi, che ha tanto bisogno di Dio e di solidarietà tra le persone.

D. – Cosa spinge i giovani di tutto il mondo ad arrivare a Taizé, secondo lei?

R. – Saremo per tutta la settimana quattromila giovani e alla fine della settimana poi ne arriveranno di più, settemila, per il 16 agosto. Verranno anche persone che hanno impegni nella società per cercare, come i giovani, di impegnarsi di più ad una nuova solidarietà. Verranno anche molti responsabili delle diverse Chiese. Sarà, penso, un bell’incontro di Chiesa in cui i giovani potranno veramente capire che la fede in Dio non è qualcosa che ci allontana dal mondo, ma al contrario ci impegna di più nel mondo intorno a noi.

D. – Qual è il ricordo di Frère Roger anche nei giovani? Che cosa ha lasciato loro?

R. – Molti giovani che vengono adesso a Taizé non hanno conosciuto Frère Roger, ma ne vengono anche molti altri che lo hanno conosciuto. Lui diceva molte volte di non aspettare di capire tutto di Dio, di non aspettare di capire tutto il Vangelo, ma quel poco che si è già capito di cercare di viverlo e di viverlo subito, di metterlo in pratica. Molti giovani dicono ancora oggi che questa chiamata di Frère Roger li ha ispirati negli impegni che hanno oggi.

D. – Secondo lei cosa portano a casa alla fine di questo incontro?

R. – Noi li lasciamo con questa riflessione: di cercare una nuova solidarietà. Abbiamo pensato che forse per i prossimi anni si potrà concretizzare questa ricerca di una nuova solidarietà con i tre valori del Vangelo, che Gesù  ci presenta, delle Beatitudini: la gioia, la semplicità, la misericordia. Sono tre parole che vogliamo invitare i giovani a portare a casa, dopo questo raduno.








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