Il primo settembre i 1.400 rifugiati iracheni, giunti in Giordania nell'estate dello scorso anno, dopo la cacciata dei cristiani dalla Piana di Ninive, torneranno sui banchi di scuola. Lo annuncia in una nota il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, in visita ai campi profughi allestiti in Giordania, dando notizia dell"'impegno della Chiesa italiana, volto ad assicurare l'istruzione scolastica a ragazzi che da oltre dodici mesi ne sono rimasti privi".
''D'accordo con il cardinale presidente, a nome di tutti i vescovi italiani e
dei cittadini che hanno scelto di destinare l'8 per mille alla Chiesa cattolica,
ho voluto sostenere appieno il progetto che - si legge nella nota di mons. Galantino
- attraverso la Nunziatura e in accordo con il Patriarcato latino permetterà a famiglie
rimaste prive di tutto di far riprendere ai propri figli un cammino formativo".
''L'iniziativa - continua il segretario generale della Cei - da una parte risponde
pienamente all'appello di papa Francesco a "non assistere muti e inerti di fronte
a tale inaccettabile dramma"; dall'altra, pone un tassello decisivo per evitare che
queste migliaia di persone si avventurino in marce e attraversate con l'illusione
di riparare altrove. Aiutiamoli a restare in Medio Oriente: sarà un modo concreto
per contribuire ad assicurare anche per il domani una presenza cristiana in questa
terra''.
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