2015-08-06 10:09:00

Eurotunnel. Vescovi inglesi: riconoscere disperazione di chi cerca asilo


Riconoscere “la disperazione di chi cerca asilo”: questo l’appello lanciato da mons. Patrick Lynch, responsabile dei migranti per la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. In una lettera pubblicata sul “Daily Telegraph”, il presule interviene, così, sulla situazione dei migranti a Calais che in questi giorni hanno tentato di attraversare l’Eurotunnel sotto la Manica per arrivare nel Regno Unito. Rivolgendosi a Francia ed Inghilterra, mons. Lynch esorta, quindi, a mettere in atto, soprattutto in Francia, “procedure più efficienti per valutare in modo equo e rapido i richiedenti asilo”.

Servono procedure più efficienti per valutare i richiedenti asilo
“Mi ha rincuorato - scrive il vescovo, citato dall’agenzia Sir - leggere l’impegno congiunto di Theresa May, il ministro degli Interni, e di Bernard Cazeneuve, il suo omologo francese, per fornire protezione a chi fugge da un conflitto e perseguire, invece, i criminali spietati che incoraggiano così tante persone a intraprendere un viaggio pericoloso”. “Dobbiamo rispondere alla situazione a Calais – sottolinea mons. Lynch - riconoscendo la disperazione di coloro che chiedono asilo, e contribuendo a mettere in atto, soprattutto in Francia, procedure più efficienti per valutare in modo equo e rapido i richiedenti asilo”. Di qui, l’invito ad una maggiore collaborazione con Parigi “per migliorare le misure di sicurezza, e sostenere chi, come in Italia, Grecia, Spagna e Malta, è impegnato in missioni di soccorso per le migliaia di migranti che attraversano il Mediterraneo”.

Collaborare con governi, agenzie umanitarie e comunità di fede
“A livello globale - prosegue il presule - vorrei incoraggiare il nostro governo a lavorare a stretto contatto con gli altri governi, agenzie umanitarie e comunità di fede dei Paesi da cui provengono i migranti e dei Paesi che li accolgono”, anche perché “le cause di questa migrazione di massa sono complesse: conflitti armati, guerre civili, l’ascesa del così detto Stato Islamico, il fallimento di alcuni Paesi e la loro incapacità a funzionare adeguatamente, la depressione sociale e la povertà”. “Tutti questi fattori – evidenzia il vescovo inglese - acuiscono la disperazione” ed è per questo che “le Chiese e le comunità di fede in alcune di queste nazioni agiscono unicamente per offrire assistenza a coloro che fuggono dal conflitto, ma anche per aiutare le persone, soprattutto i più vulnerabili, a non cadere nelle false promesse dei trafficanti di esseri umani”. 

La Commissione Europea stanzia fondi per gestire l’emergenza
Intanto, la Commissione europea ha reso noto di aver stanziato una prima somma, pari a 20 milioni di euro, per assistere Parigi nella gestione della situazione sul versante francese della Manica. Quanto a Londra, Bruxelles ha già erogato 27 milioni di euro. (I.P.)








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