Ha destato clamore, in questi giorni, la notizia della chiusura della “Cappella delle Nevi”, l’unica chiesa cattolica situata nella base scientifica di McMurdo Station, in Antartide. A causa della scarsità di fedeli, infatti, la Cappella più a sud del mondo, appartenente alla Nuova Zelanda, ha dovuto chiudere i battenti dopo 57 anni di missione ed il sacerdote ad essa preposto, padre Dan Doyle, è stato richiamato negli Stati Uniti. All’origine della chiusura, i tagli al budget statale fornito alla National Science Foundation, ente finanziatore della base scientifica. Sono così diminuiti gli scienziati inviati presso la McMurdo Station, con il conseguente calo dei cattolici praticanti.
A Marambio, una cappella dedicata alla Madonna di Loreto
Ma la presenza della Chiesa cattolica nel “Continente
Bianco” continua ancora: come informa l’agenzia Aica, ad esempio, sul territorio sono
presenti numerosi sacerdoti argentini, dislocati nelle tre basi di Marambio, Belgrano
ed Esperanza. La prima base, la più antica e rilevante dell’Argentina, c'è padre Daniel
Caballero Karanik, appartenente all’arcidiocesi di La Plata. La sua giornata si divide
così: una breve riflessione spirituale al mattino, una benedizione e un’intenzione
di preghiera con i fedeli. La sera, invece, alle ore 20.00, padre Karanik presiede
la Santa Messa nella cappella della base, dedicata a Nostra Signora di Loreto, patrona
delle forze aeree.
A Belgrano, si venera la Vergine di Itatí
Nella base di Belgrano, invece, c’è una cappella costruita
con il ghiaccio dedicata alla Madonna. In particolare, lo scorso 16 luglio si è tenuta
una celebrazione in onore della Vergine di Itatí, nel 115.mo anniversario della sua
incoronazione per volere di Papa Leone XIII. Una storia affascinante, quella della
Madonna di Itatí: nel 1615, infatti, in questo villaggio sul fiume Paraná, in Argentina,
due frati spagnoli fondarono una missione. Ma poco dopo, gruppi indigeni locali saccheggiarono
il villaggio, portando via anche la statua di Maria. Successivamente, due bambini,
che scendevano il fiume in piroga, furono attratti da una luce intensa: proveniva
dalla statua mariana, posta sulla riva. Visto il prodigio, venne quindi costruito
un Santuario, mentre il miracolo del viso luminoso della Vergine di Itatí si ripeté
molte volte nel corso dei secoli.
Ad Esperanza, si conserva una “papalina” di Papa Francesco
Infine, nella base di Esperanza si conta una comunità
composta da circa sessanta fedeli, tra cui sette famiglie. Nella cappella della base
è conservata una “papalina”, ovvero uno zucchetto bianco indossato da Papa Francesco.
(I.P.)
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