2015-07-31 14:30:00

Card. Cottier a Civiltà Cattolica: Anno misericordia illuminerà lavori Sinodo


“La misericordia è dottrina. E’ il cuore della dottrina cristiana. Solamente una mentalità ristretta può difendere il legalismo e immaginare misericordia e dottrina come due cose distinte”. E’ quanto afferma il card. Georges Cottier in una lunga intervista del direttore di Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro, pubblicata sull’ultimo numero della rivista dei gesuiti. Il teologo emerito della Casa Pontificia, ricordando l’istituzione della Domenica della Divina Misericordia da parte di San Giovanni Paolo II, sottolinea che la Chiesa “ai nostri giorni, ha compreso che nessuno, qualunque sia la sua posizione, può essere lasciato solo. Dobbiamo accompagnare le persone, giusti e peccatori”.

Annunciare la divina misericordia è missione prioritaria per la Chiesa
Il porporato svizzero insiste che lo Spirito Santo “ha indotto la Chiesa a prendere sempre più coscienza della sua missione prioritaria di annunciare al mondo la forza sovrana della divina misericordia”. Quest’ultima, aggiunge, deve “segnare con il suo sigillo tutte le iniziative pastorali della Chiesa. E’ necessario che questo messaggio raggiunga proprio tutti”. D’altro canto, il card. Cottier precisa che la misericordia che la Chiesa “ha la missione di far incontrare è la misericordia divina”, “non è quindi solamente una specie di empatia nei confronti della sofferenza umana”. Ancora, afferma che “le iniziative di misericordia, assunte a favore di coloro che vivono in situazioni dolorose, apparentemente senza via di uscita, debbono, con la compassione e il sollievo, aiutare il sofferente ad aprire il suo cuore alla fiducia nel Padre della misericordia”.

Contare sulla forza di Dio, senza trincerarsi dietro opere fortificate
Riguardo all’annuncio del Vangelo oggi, anche di fronte a fenomeni come secolarizzazione e relativismo, il card. Cottier è convinto che “i mezzi umani contribuiscono” all’espansione del Regno di Dio. Tuttavia, afferma nel dialogo con padre Spadaro, “sono convinto che oggi in modo particolare spetti alle cose divine proteggere le cose umane e vivificarle. Invece di trincerarsi dietro le opere fortificate, i cristiani dovrebbero entrare nel più profondo del mondo, contando sulla forza di Dio, che è la forza dell’amore e della verità. Sono le cose divine che salveranno le cose umane. I mezzi umani di difesa della civiltà diventano sempre più inadeguati nei confronti della gravità della crisi della cultura”.

Anno della Misericordia illuminerà i lavori del Sinodo sulla famiglia
Il card. Cottier offre, dunque, la sua riflessione sul prossimo atteso Sinodo sulla famiglia, auspicando una pastorale nuova “che risponda alla gravità della crisi” perché “la pratica attuale è divenuta insufficiente”. Il porporato riflette anche sulle famiglie ferite, sui “divorziati risposati”, sui figli “vittime del divorzio dei genitori”. Sul piano della pastorale, sottolinea, “si devono rispettare le coordinate esistenziali della vita spirituale delle persone. Nel rigorismo è insita una brutalità che è contraria alla delicatezza con cui Dio guida ogni persona”. Per il card. Cottier, “non vi è dubbio che l’Anno della Misericordia illuminerà i lavori del Sinodo 2015 e ne impronterà lo stile”. “Sempre e comunque, qualunque giudizio si esprima – ribadisce – esso deve essere presentato e spiegato in un linguaggio che faccia intendere chiaramente la sollecitudine materna della Chiesa”. Papa Francesco, conclude, “insiste sulla bellezza e la gioia della vita cristiana che la Chiesa deve presentare. Attraverso la voce dei suoi pastori la Chiesa deve sempre lasciare intendere di essere guidata dalle esigenze della misericordia divina”. (A cura di Alessandro Gisotti)








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