2015-07-30 12:03:00

Tweet Papa: sposi siano testimoni esemplari. Fragnelli: ascoltare le famiglie


“La testimonianza più efficace sul matrimonio è la vita esemplare degli sposi cristiani”. E’ il tweet pubblicato oggi da Papa Francesco sull'account Twitter @Pontifex. Già martedì scorso, il Papa – sempre via Twitter – aveva incoraggiato i giovani a non aver paura di sposarsi. Il servizio di Alessandro Gisotti:

L’attenzione del Papa per la famiglia non va in vacanza. Negli ultimi tre giorni, Francesco ha utilizzato due volte Twitter per sottolineare la centralità del matrimonio e della famiglia nella vita della Chiesa e della società. Tweet che, anche in un periodo dedicato al riposo e al divertimento, ricordano quanto la famiglia – protagonista del prossimo Sinodo di ottobre – stia a cuore al Papa. E che si connettono in particolare con i giovani, che comunicano sempre più attraverso Twitter e i Social Network. Del resto, al tema specifico del matrimonio il Pontefice ha dedicato due udienze generali, il 29 aprile e il 6 maggio. Nella prima ha messo in particolare l’accento sul capolavoro rappresentato dal matrimonio, in cui si riflette l’amore infinito di Dio. Al tempo stesso, Francesco non ha mancato di soffermarsi sulle difficoltà che oggi si incontrano a causa della “cultura del provvisorio”.

La Chiesa ha bisogno della fedeltà degli sposi
Di fronte  a tanti giovani che “non se la sentono di sposarsi”, è la sua esortazione, la Chiesa deve interrogarsi e cercare vie per ridare fiducia in un “progetto” di un “legame irrevocabile”. Nella catechesi del 6 maggio, il Papa si è invece soffermato sulla bellezza del matrimonio. “E’ commuovente e tanto bella – ha detto – questa irradiazione della forza e della tenerezza di Dio che si trasmette da coppia a coppia, da famiglia a famiglia”. Ancora, Francesco ha evidenziato che “la Chiesa ha bisogno anche della fedeltà degli sposi alla grazia del loro sacramento”. Parole che richiamano il tweet di oggi in cui il Papa ricorda che la “testimonianza più efficace sul matrimonio è la vita esemplare degli sposi cristiani”. Un’affermazione su cui abbiamo raccolto il commento di mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani e presidente della Commissione Cei per la famiglia:

R. – Sembra molto bello che il Papa ci inviti a guardare a quella realtà di sposi cristiani che con la loro vita mettono in fuga le grandi paure che sono o culturali o psicologiche che in genere vengono alimentate anche nel nostro tempo. Ricordo la catechesi di fine giugno del Papa, quando diceva che non mancano, grazie a Dio, coloro che sostenuti dalla fede e dall’amore per i figli testimoniano la loro fedeltà a legami nei quali hanno creduto per quanto appaia a volte impossibile farli rivivere. Il Papa insiste su questa dimensione della efficacia della testimonianza e credo sia quello che viene domandato oggi, perché quando si dice che i giovani non hanno più punti di riferimento, sostanzialmente si dice questo: che mancano testimoni che siano capaci di parlare senza parole ma con la loro vita sia nel campo pedagogico, nella scuola, nel campo della giustizia, nel campo della qualità delle relazioni, della capacità di creare gerarchie di valori credibili all’interno della vita di coppia e della vita di famiglia.

D. – I cristiani, ha detto Francesco in una catechesi dedicata proprio al matrimonio, “non si sposano solo per se stessi, si sposano nel Signore in favore di tutta la comunità, dell’intera società”...

R.  – Sicuramente, l’efficacia significa proprio rendere possibile il dono della vita che va ben al di là della famiglia stessa. La famiglia ha una funzione generatrice di vita e di speranza che raggiunge tutto il tessuto sociale. Noi ci accorgiamo molto bene di come le problematiche sociali a cui assistiamo sono in difficoltà fino a quando non ci sono famiglie che decidono di custodire il loro amore all’interno di loro ma anche trasmettere alla società nella quale vivono quel lievito, quel fermento, energie nuove per la società.

D. – La Chiesa, ha affermato il Papa, “è pienamente coinvolta nella storia di ogni matrimonio cristiano, si edifica nelle sue riuscite e patisce nei suoi fallimenti”. Questo è molto importante anche in vista del prossimo atteso Sinodo?

R. - Il Papa ci offre due criteri. Ci dice che bisogna guardare la realtà delle famiglie con lo sguardo di Dio che non smette di guardare con amore, e amore misericordioso, ogni situazione. E inoltre sollecita tutta la Chiesa, le nostre Chiese locali, le parrocchie, ma direi ogni battezzato, a mettersi accanto e quindi anche in silenzio ad ascoltare; o saper stare avanti e quindi aprire piste, trainare le situazioni anche quelle difficili; oppure stare dietro con umiltà, incoraggiando, spingendo, sostenendo nelle difficoltà che le famiglie non riescono a risolvere da soli. E questo significa un cambiamento di mentalità, un cambiamento di cultura che non va nella direzione dell’individualismo ma va nella direzione della solidarietà, della condivisione piena che il Vangelo genera nel cuore umano e rende possibile queste testimonianze efficaci, come ha detto oggi, di vita esemplare degli sposi cristiani. Tutto questo non è un sogno, è possibile. Il Papa ci invita ad avere cuore grande, l’occhio aperto sulle situazioni che sono in cammino e sulle situazioni che hanno bisogno di essere accompagnate perché riprendano il cammino.








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