Il precipitare della crisi greca ha reso ancora più drammatica la già difficile situazione dei migranti che continuano a entrare in Grecia per potere raggiungere altri Paesi europei. A confermarlo sul sito della Caritas Internationalis è Irma Sofia Espinosa Peraldi, della Caritas di Atene, dove vengono trasferiti la maggior parte dei migranti approdati sulle isole greche.
Quintuplicato il numero dei migranti arrivati in Grecia nel 2015
Nell’ultimo anno il numero di migranti che hanno raggiunto il Paese è quintuplicato
rispetto al 2014. La maggior parte proviene da Siria, Afghanistan, Nigeria, Sierra
Leone e Repubblica Democratica del Congo, Paesi devastati dalla guerra e dalle pulizie
etniche. Una situazione che è diventata ingestibile per le autorità greche, a causa
della mancanza di fondi e di personale per fornire assistenza umanitaria e legale
a queste persone, ma che sta mettendo a dura prova anche le organizzazioni umanitarie,
già impegnate a sostenere i cittadini greci ormai allo stremo: “La vita dei greci,
quella dei migranti e il nostro lavoro è stata resa più complicata dalla crisi" spiega
la responsabile di Caritas Atene.
Lavoro nero e illegalità per i migranti
I più vulnerabili sono i rifugiati, i richiedenti asilo e gli immigrati economici
che hanno quindi bisogno degli aiuti più urgenti”. Le difficoltà per i migranti regolari
(rifugiati e immigrati economici), ma anche per i nuovi arrivati sono, infatti, sempre
maggiori. L’alto tasso di disoccupazione tra i cittadini greci riduce al minimo le
possibilità per gli immigrati di trovare lavoro, costringendoli a lavorare in nero
e quindi ad entrare nell’illegalità. Tra i richiedenti asilo crescono, invece, i timori
di vedere allungati i tempi per il trattamento della loro pratica.
L’aiuto della Caritas ai rifugiati siriani
Per fare fronte all’emergenza, Caritas Atene ha lanciato a gennaio un vasto programma
di aiuti per i rifugiati siriani che vivono ad Atene finanziato dalla Caritas italiana
e vuole adesso estenderlo alle isole con la collaborazione dei Catholic Relief Services,
l’opera caritativa della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. Ma alle strutture
delle Caritas si rivolgono anche tanti cittadini greci che frequentano le mense dell’organizzazione
caritativa cattolica alle quali contribuiscono enti privati. Il problema è che si
stanno riducendo anche le donazioni alle Chiese, ortodossa, cattolica e protestanti
che assistono i migranti. Anche i greci, infatti si trovano in una situazione disperata.
E tuttavia non hanno voltato le spalle all’emergenza, soprattutto nelle isole: “Nonostante
le difficoltà - evidenzia Espinosa Peraldi - abbiamo visto molta solidarietà da parte
degli abitanti nelle isole. Tanti cittadini hanno dedicato il loro tempo per aiutare
a portare cibo e vestiti ai rifugiati”. (A.D. - L.Z.)
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