L’Italia è in prima linea nella lotta al terrorismo. Massimo impegno viene assicurato anche per arrivare alla liberazione dei quattro tecnici italiani rapiti in Libia e di padre Paolo Dall’Oglio, sequestrato in Siria nel 2013. E’ quanto ha affermato il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, intervenendo alla XI conferenza degli ambasciatori, incentrata sul tema “Diplomazia per l'Italia”.
Europa e crisi greca
Durante la conferenza è stato affrontato il tema delle prospettive dell'Unione Europea
scossa dalla crisi greca: “Adesso – ha affermato il Presidente Mattarella - alle regole
comuni vanno affiancate altre istituzioni comuni, sollecitamente, per evitare di restare
in mezzo al guado di una costruzione incompleta con il forte rischio di scivolare
indietro”. “L'Europa – ha aggiunto - fa meno di quello che dovrebbe, dobbiamo liberarla
dagli egoismi nazionali”.
Immigrazione
Il Capo dello Stato si è anche soffermato sulla questione immigrazione sottolineando
il valore della solidarietà: "Aiutare chi chiede aiuto o salvare chi sta annegando
è un dovere elementare". Le politiche dell'immigrazione europee – ha spiegato - "dovrebbero
essere omogenee".
Terrorismo, buco nero dell’umanità
Il terrorismo è “un buco nero dell’umanità”. “Quella che dobbiamo intraprendere –
ha affermato Mattarella - è una battaglia politica e culturale, prima che militare,
contro gli estremismi, contro chi fomenta divisioni, odio e radicalismo. Non abbiamo
bisogno di una guerra di civiltà, ma di un patto di civiltà".
Vicenda dei due marò
L'Italia - ha detto il Capo dello Stato italiano - è un Paese pronto a proteggere
i propri cittadini e che “intende continuare a battersi con determinazione per la
liberazione dei due marò”, Massimiliano Latore e Salvatore Girone accusati di aver
ucciso due pescatori keralesi nel febbraio 2012 mentre erano in servizio antipirateria
a bordo della petroliera “Enrica Lexie”. (A.L.)
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