Grecia: al via trattative su aiuti. Ue chiede ancora riforme

Tutto pronto ad Atene per l’avvio dei negoziati tecnici con i creditori sul terzo pacchetto di aiuti per il salvataggio della Grecia. I colloqui dovrebbero concludersi entro il 20 agosto alla scadenza di un versamento residuo alla Bce da 3.6 miliardi. Intanto la borsa resta chiusa.”Dalla Grecia nessun rischio contagio nel breve termine”, osserva l’Fmi, “ma serve un'architettura piu' solida nell'area euro”. Il servizio di Gabriella Ceraso

Misure di sicurezza permettendo, saranno tutti ad Atene entro giovedì i rappresentanti dei creditori della Grecia – Fmi, Ue, Bce e Fondo salva stati Esm- per avviare il negoziato sul nuovo prestito da oltre 86 miliardi di Euro, che potrebbe durare da due a quattro settimane. Ma alla ex Troika, a cui il governo ellenico ha garantito l'accesso ai ministeri rilevanti e ai loro atti, sarebbe gradito, secondo fonti europee, un ulteriore sforzo per elargire il prestito: un incremento di riforme, secondo quanto promesso da Tsipras i primi di luglio, specie in materia pensionistica. Servirebbe a rinsaldare la fiducia in un governo tuttora traballante, dicono dall’Ue. “Azioni prioritarie” che Atene però rifiuta perché troppo dolorose, e, per giunta, da attuare entro la fine dei negoziati a metà agosto, in modo che per il 20 del mese, data della restituzione alla Bce di 3.6 mld, avvenga il primo esborso. L’Fmi, che ha chiesto all’Eurozona di rivedere i termini del debito greco, ed è in attesa di risposta, oggi si è pronunciato su un eventuale contagio nell’Eurozona: è escluso nel breve termine, osserva, ma occorre comunque agire per rinforzarsi. Intanto Atene accusa ancora problemi interni: emergono nuove rivelazioni sul piano B messo in piedi dall'ex ministro delle Finanze Varoufakis e dallo stesso Tsipras per una moneta parallela in caso di uscita dall'euro e l’opposizione insorge. Nea Dimokratia e altri partiti dell'opposizione hanno chiesto che il premier si presenti in Parlamento per chiarire.