Sarà dedicata ai cambiamenti climatici la seconda Assemblea cristiana sull’ecologia, in programma nella diocesi francese di Saint-Étienne dal 28 al 30 agosto. Dopo il riuscito esperimento del 2011, torna dunque l’iniziativa voluta dalla diocesi stessa, in partenariato con il Forum “Cristiani uniti per la Terra”, e con il patrocinio della Conferenza episcopale francese.
Disegnare una società più giusta e più rispettosa del Creato
“Il 2015 – informa una nota degli organizzatori – ci offre un’occasione particolare
di riflessione, grazie alla pubblicazione dell’Enciclica Laudato si’ di Papa
Francesco ed alla Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici (Cop21), in
programma a Parigi il prossimo dicembre”. Attraverso conferenze, tavole rotonde, momenti
di preghiera ed incontri culturali, si cercherà quindi di “giocare fino in fondo la
carta della convivialità e della condivisione” per “disegnare insieme i contorni di
una società più giusta e più rispettosa del Creato”.
La crisi ecologica, una questione che riguarda tutte le religioni
Tra i numerosi relatori che saranno presenti all’evento, anche il card. Philippe Barbarin,
arcivescovo di Lione, il quale sabato 28 agosto interverrà sul tema “In cosa la crisi
ci interpella sul piano etico e spirituale?”. A carattere interreligioso sarà, invece,
la sessione del 30 agosto in cui si discuterà de “La crisi ecologica: come mobilitare
le religioni?”, con interventi di mons. Bruno Feillet, vescovo ausiliare di Reims
ed incaricato delle questioni ambientali e climatiche all’interno del Consiglio episcopale
Famiglia e società; Amouar Kbibech, presidente del Consiglio francese di culto musulmano;
Yeshaya Dalsace, rabbino a Parigi, e Cristian Krieger, vicepresidente della Federazione
protestante di Francia.
Cambiare stile di vita verso una felice sobrietà
Infine, si cercherà di comprendere “l’urgenza di andare verso una società di felice
sobrietà”, come indicato anche da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’,
in cui si legge: “La sobrietà, vissuta con libertà e consapevolezza, è liberante.
Non è meno vita, non è bassa intensità, ma tutto il contrario. Infatti quelli che
gustano di più e vivono meglio ogni momento sono coloro che smettono di beccare qua
e là, cercando sempre quello che non hanno, e sperimentano ciò che significa apprezzare
ogni persona e ad ogni cosa, imparano a familiarizzare con le realtà più semplici
e ne sanno godere. La felicità richiede di saper limitare alcune necessità che ci
stordiscono, restando così disponibili per le molteplici possibilità che offre la
vita” (n.223). (I.P.)
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