2015-07-24 14:26:00

Al via la visita di Obama in Kenya e Etiopia


Un abbraccio alla sorella Auma. Poi la cena con la nonna Sarah. Questi primi momenti di Barack Obama in Kenya, terra delle sue radici. Si tratta della prima visita di un presidente americano in carica nel Paese africano. Ma al centro del viaggio africano Obama anche altre motivazioni, come quella di rilanciare il ruolo degli Stati Uniti nel continente.Sentiamo Sergio Baldi, docente dell’Università Orientale di Napoli, intervistato da Giacomo Zandonini: 

R. – Il viaggio del presidente Obama in Kenya credo sia ispirato a due motivi. Un primo, di origine puramente personale, considerando gli ascendenti che lo legano a quel Paese. Il motivo principale, però, senz’altro, è l’importanza strategica che il Kenya in questo momento ha in Africa Orientale. Gli attentati di alcuni anni fa alle ambasciate e quello che è successo nell’attacco all’Università, rappresentano un grosso problema per la stabilità dell’area. Ci dobbiamo ricordare che il Kenya è vicino alla Somalia, quindi è importante per la stabilità della zona oltre che in ambito africano. Basti pensare alla lotta portata avanti da Kenyatta, uno dei leader storici, insieme a Nyerere, Nkruma, Sekou Touré e Senghor... sono quelli che hanno portato l’Africa all’indipendenza. Ed è un Paese che ha sempre avuto nell’ambito africano una notevole influenza. D’altra parte, l’America negli anni ’60, nel momento in cui i Paesi africani diventavano indipendenti, si era interessata, per contrastare l’influenza russa e in parte anche cubana - pensiamo ai militari inviati da Castro in Angola - poi quando venne meno questo interesse, sia russo che cubano, per l’Africa, anche l’America negli anni ’70 si è disinteressata. Ora si interessa di nuovo per contrastare la politica cinese.

D. – Per quanto riguarda invece l’Etiopia, è anch’esso un Paese strategico…

R. – Certamente, innanzitutto si trova anch’esso nell’area dell’Africa orientale, confinante con la Somalia, e poi ha una grandissima storia, millenaria. Il ruolo che ha avuto nell’ambito africano è notevole. D’altra parte, credo che sia anche interesse di Obama per l’Etiopia e per il Kenya di contrastare la politica cinese, che sta cercando di inserirsi in tutti i Paesi africani sia come grande potenza sia anche per cercare di acquisire terreni coltivabili al fine di sfamare la sua popolazione.

D. – La Cina investe in modo molto forte in Africa, però senza avere un ruolo strategico anche militare che invece gli Stati Uniti hanno. Forse anche questo è uno degli aspetti al centro della visita di Obama?

R. – Certamente. Sull’influenza militare della Cina, al momento forse non c’è, ma potrebbe anche in un futuro essere nelle prospettive di quel Paese. Ad un certo punto, gli interessi economici sono i primi ad essere facilmente ottenuti, poi magari possono arrivare delle fasi militari.     








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