2015-07-21 11:26:00

Vescovi Filippine: cambiamenti climatici, questione di giustizia sociale


L’uomo è custode, amministratore e non proprietario del Creato: parte da questo principio la dichiarazione che la Conferenza episcopale delle Filippine ha diffuso ieri in preparazione al Cop21, l’incontro Onu sui cambiamenti climatici in programma a Parigi il prossimo dicembre. “I negoziati di Parigi – scrivono i vescovi – rappresenteranno il tentativo di raggiungere un accordo sulla responsabilità per il futuro della Terra e delle prossime generazioni. Ma non si tratta di questioni ‘futuristiche’, bensì di giustizia sociale”.

Cambiamenti climatici, questione di giustizia sociale
Infatti, sottolineano i presuli, “i cambiamenti climatici sono una questione di giustizia sociale, ovvero di quella parte della giustizia che garantisce che tutte le classi ed i gruppi sociali beneficino delle risorse della Terra e della società e siano avvantaggiate, in modo equo, dal progresso delle nazioni”. Richiamando, poi, i temi principali dell’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, i vescovi filippini ricordano che “è dovere dei cristiani preoccuparsi dell’ecologia e dei cambiamenti climatici come diretta conseguenza del concetto etico di ‘custodia’ e del principio di carità”.

Non dimenticare le comunità e le nazioni più povere
Di qui, l’appello a “tenere gli occhi puntati su Parigi”, affinché i temi trattati siano di interesse di tutti ed in particolare de “le comunità e le nazioni più povere, per prendersi cura dei bisogni degli ultimi, dei nostri fratelli e sorelle”. “L’Enciclica Laudato si’ – si legge ancora nella dichiarazione – ci insegna che il cuore della questione dei cambiamenti climatici è la giustizia”.

Sviluppo sostenibile va di pari passo con solidarietà intergenerazionale
Quindi, i presuli di Manila sottolineano che “la nozione di bene comune si estende alle generazioni future” e che “non si può più parlare di sviluppo sostenibile avulso dalla solidarietà intergenerazionale”. “Dobbiamo cominciare a pensare – è il monito dei vescovi – al genere di mondo che stiamo lasciando alle generazioni del domani, realizzando che il mondo è un dono che abbiamo ricevuto gratuitamente e che dobbiamo condividere con gli altri”.

No all’ottica utilitaristica: il mondo non appartiene solo a noi
In questo senso, la Chiesa filippina esorta a non basarsi su “un’ottica puramente utilitaristica” che pensa solo “in termini di benefici individuali”, bensì a promuovere “la solidarietà tra generazioni, in quanto quest’ultima “non è un optional, ma una questione di giustizia, dato che il mondo che abbiamo ricevuto appartiene anche a coloro che verranno dopo di noi”.

Necessario impegno delle comunità ecclesiali per il bene comune
“Non siamo proprietari della Terra – continuano i vescovi – Ne siamo i custodi, e dobbiamo avere cura delle sue risorse, non solo per noi, ma anche per le prossime generazioni”. Di qui, l’invito ai fedeli ad “organizzare simposi e conferenze” su questo tema, perché “è responsabilità morale di ciascuno informarsi su simili argomenti”. Anche le parrocchie e le Comunità ecclesiali di base vengono esortate a “agire in modo diretto ed immediato”, affinché “il loro impegno in favore del bene comune possa influenzare l’operato dei politici”.

Rispondere al grido d’aiuto dei sofferenti
​La dichiarazione si conclude ricordando che “i cambiamenti climatici hanno provocato sofferenze in nazioni, comunità e popoli” e che “quando i bisognosi gridano, non è un’opzione rispondere: è un dovere”. (A cura di Isabella Piro)








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