2015-07-20 15:00:00

Angola: pellegrinaggio dei consacrati al santuario di Muxima


“La mistica del vivere insieme rende la nostra vita un pellegrinaggio sacro”: su questo tema si è concluso ieri, un pellegrinaggio di due giorni dei consacrati dell’Angola al santuario mariano di Muxima. Organizzato dalla Conferenza dei superiori maggiori degli Istituti religiosi del Paese, l’evento è stato pensato per celebrare l’Anno della Vita Consacrata, indetto da Papa Francesco nel contesto del 50.mo anniversario del Concilio Vaticano II, in particolare del decreto Perfectae Caritatis sul rinnovamento della vita religiosa. Inaugurato ufficialmente il 30 novembre 2014, lo speciale Anno si concluderà il 2 febbraio 2016.

Rafforzare la mistica apostolica degli Istituti di vita consacrata
Il pellegrinaggio dei consacrati angolani si è articolato in celebrazioni eucaristiche, momenti di preghiera e testimonianze di numerosi religiosi. La Messa conclusiva dell’evento è stata presieduta da mons. Zacarias Kamuenho, arcivescovo emerito di Lubango, il quale ha ribadito l’importanza di rafforzare la mistica apostolica degli Istituti di vita consacrata.

La Vergine di Muxima, “mamma del cuore”
Da ricordare che il santuario di Muxima si trova sulle rive del fiume Kwanza, a circa 120 km dalla capitale dell’Angola, Luanda. Costruito dai portoghesi tra il 1594 e il 1602, grazie a Baltazar Rebelo di Aragona, è il santuario più caro alla pietà popolare angolana, tanto che i fedeli lo chiamano “casa di Mamã Muxima” e si rivolgono alla Vergine con l’affettuoso nome di “Mamã do coração", “mamma del cuore”: nella lingua locale, infatti, il kimbundo, “muxima” significa “cuore”. Attualmente, esiste un progetto – già presentato a Benedetto XVI durante la sua visita al Paese africano nel 2009 – per la costruzione di una basilica destinata ad accogliere al suo interno circa 4mila persone e altre 120mila nel piazzale antistante. (I.P.)








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