2015-07-19 00:00:00

Palermo ricorda la strage di Via D'Amelio: commozione e condanna


Palermo ricorda la strage di Via D’Amelio di 23 anni fa, in cui la mafia uccise il giudice Paolo Borsellino e 5 agenti di scorta. Alle cerimonie di ieri ha partecipato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Assente, invece, l’autosospesosi presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. Il servizio di Elvira Ragosta:

L’abbraccio commosso tra il presidente Mattarella e il figlio del magistrato ucciso dalla mafia è il momento più forte della cerimonia organizzata dall’Associazione nazionale magistrati al tribunale di Palermo. “Intervengo oggi - dice Manfredi Borsellino - per mia sorella Lucia, che dopo 23 anni vive un calvario simile a quello di mio padre, nella sua stessa terra”. Il riferimento è alla presunta intercettazione che ha coinvolto anche il presidente della Regione Crocetta, assente alla cerimonia per espressa richiesta della famiglia Borsellino. Una vicenda che aggiunge ulteriore amarezza al ricordo della strage. “Anche se si è indebolita - dice nel suo intervento il Guardasigilli Orlando - la pericolosità della mafia non è cessata. Ma lo Stato può farcela- aggiunge- a Palermo come a Roma, a Caserta come a Milano”. Poi, le commemorazioni sono continuate in via D’Amelio, dove  Rita Borsellino ha ringraziato il presidente Mattarella e ha detto: “Bisogna che questa terra inizi a sorridere” e proseguiranno fino a questa domenica, quando, alle 16,58 del pomeriggio un minuto di silenzio farà da contraltare al ricordo di quel boato, di 23 anni fa quando un’autobomba con 50 chili di tritolo uccise il giudice Paolo Borsellino e 5 uomini della sua scorta.


 








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