2015-07-18 11:09:00

Chiesa brasiliana: meeting sull'etica nella comunicazione


Si conclude oggi a Vitória, in Brasile, il nono incontro della Chiesa brasiliana sulla comunicazione. Oltre 500 giornalisti provenienti da tutto il Paese hanno riflettuto in questi giorni sull’etica nei mass media. Tanti i giovani che hanno partecipato all’evento. Ma quali sono le sfide oggi per i cristiani in questo campo? Silvonei Protz lo ha chiesto a  mons. José Darci Nicioli, presidente della Commissione episcopale brasiliana per le comunicazioni:

R. – La comunicazione può essere al servizio di tutti e del bene comune o può essere una manipolazione al servizio di un gruppo, di una ideologia, di interessi particolari. Perciò è necessario stare molto attenti in questo senso. Noi, come Chiesa, che comunicazione facciamo? Noi non annunciamo le nostre verità, ma annunciamo la verità di nostro Signore Gesù Cristo.

D. – Come canalizzare tutta questa forza giovanile per la missione della Chiesa?

R. – Mettere tutti insieme sulla stessa strada e far sì che tutti si sentano una famiglia. Siamo il Popolo di Dio e abbiamo una testimonianza da offrire al mondo: quindi mettere tutti insieme in uno sforzo comune. Così facendo io credo che siamo veramente al servizio dello Spirito di Dio, che ci illumina e ci conduce. Se noi siamo Chiesa, dobbiamo agire come Chiesa.

D. – Qui è stato citato molto Papa Francesco come il “grande comunicatore”…

R. – Lui parla in maniera meravigliosa. Lui non solo comunica una verità - non fa un lavoro di marketing - lui vive la verità! E’ la sua testimonianza che convince tutti noi. E non soltanto noi che apparteniamo alla Chiesa, ma tutto il mondo: lui è una forza morale. E’ molto importante la parola di Papa Francesco e veramente ci guida. E’ il nostro Papa e intorno a lui si fa l’unità della Chiesa. Noi ci sentiamo tutti più forti come Chiesa, in America Latina e in tutto il mondo, perché abbiamo questa guida: quando sentiamo Papa Francesco, sentiamo parlare Pietro; quando guardiamo Papa Francesco, guardiamo Gesù Cristo.

Sul tema affrontato in questo incontro, ascoltiamo anche padre Rafael Vieira, membro della Commissione episcopale brasiliana per le comunicazioni:

R. – Abbiamo parlato dell’etica cristiana, che è ciò di cui il mondo ha tanto bisogno oggi. Il mondo in generale, ma anche in particolare il mondo brasiliano: il nostro Paese ha bisogno di una luce, di una luce particolare, che si chiama etica: l’etica personale, l’etica degli imprenditori, dei governanti, di coloro che sono responsabili della cosa pubblica. Il Brasile ha bisogno di questo e ha bisogno di questa realtà. Quindi i comunicatori cristiani, riuniti in questo incontro nazionale, possono adesso prendere ancora più profondamente coscienza di questa necessità e annunciare al Brasile che abbiamo tanto da fare in questo campo.

D. – Vediamo una grande partecipazione dei giovani, che hanno risposto all’invito della Chiesa…

R. – Sì, è bello; è molto bello. Quando si arriva qui, in questa città, si vede che sono presenti tanti giovani, che hanno risposto alla chiamata della Chiesa per venire qui, per riflettere insieme sull’etica. Riusciamo così a dare testimonianza che la Chiesa è speranza e che la comunicazione nella Chiesa del Brasile è una espressione di speranza, perché abbraccia tutte le nuove generazioni: i giovani hanno la responsabilità del futuro, i giovani hanno la responsabilità di dare in questo momento una risposta, una risposta diversa, che magari gli “anziani” non sono riusciti a dare.

D. – Un incontro come questo è anche la risposta al desiderio di Papa Francesco di una comunicazione della verità e della bellezza…

R. – Sì, è sempre molto bello ricordare queste parole del Santo Padre, perché è l’esperienza di quello che dice Papa Francesco: è l’esperienza della bellezza e della gioia del Vangelo.








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