2015-07-12 14:00:00

Perù: la Chiesa chiede il risanamento delle miniere di La Oroya


Mettere a norma di legge il complesso metallurgico di La Oroya, in Perù, per garantire il futuro di oltre duemila lavoratori e delle loro famiglie, preservando l’ambiente e la qualità di vita della popolazione. È quanto chiede la diocesi peruviana di Huancayo, nel cui territorio rientra il complesso minerario, considerato il più inquinante del mondo, che ora rischia la chiusura. Secondo una nota inviata a Fides dalla Conferenza Episcopale peruviana, l'arcivescovo di Huancayo, mons. Pedro Barreto Jimeno, ha detto che La Oroya vive un grave problema ambientale, sociale e lavorativo, che se non viene risolto al più presto pregiudicherà le future generazioni. Il vescovo ha sottolineato che la qualità dell'aria è essenziale per la vita e la salute delle persone, ricordando che l'Organizzazione Mondiale della Sanità indica che il livello massimo di anidride solforosa è di 20 microgrammi per metro cubo. Egli ha aggiunto che il problema del processo di vendita del complesso metallurgico richiede l'adeguamento delle misure di protezione per garantire la qualità dell'aria.

La Chiesa aveva già denunciato la grave situazione provocata dalla richiesta di una terza proroga per l'applicazione della tutela ambientale, perché questa mancanza è un'offesa alla dignità e alla salute degli abitanti di La Oroya e dei lavoratori del complesso metallurgico che sono costretti a lavorare in condizioni per loro mortali. (M.G.)








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