E' davvero countdwn per la crisi greca. I 19 Capi di Stato e di governo dell'Eurozona,
riuniti in queste ore, si ritrovano sul tavolo un 'rapporto', steso e approvato dall'Eurogruppo,
che fissa delle condizioni piu' dure per concedere gli aiuti ad Atene, tra cui l'approvazione
di alcune riforme entro mercoledi'.
Il documento ha pero' almeno due "grandi questioni" aperte - cosi' le ha definite
il presidente Dijsselbloem - che i leader devono risolvere. Tra queste, una frase
voluta dalla Germania, lasciata pero' tra parentesi, che evoca la possibilita' di
una 'Grexit' temporanea. Un'altra questione aperta e' quella sul
debito, cioe' su che tipo di intervento prevedere.
Il documento preparato dall'Eurogruppo ha accolto praticamente tutte le richieste
tedesche e della fronda dei falchi, e irrigidisce le condizioni che il Governo Tsipras
dovra' rispettare per ottenere il terzo salvataggio (che viene stimato in 82-86 miliardi).
Primo, viene fissata una lista di riforme
che dovra' portare in Parlamento per ottenere l'ok entro mercoledi'. Tra queste, la
riforma delle pensioni e dell'Iva.
Ed ancora , vengono fissate delle condizioni piu' dure per la riforma del mercato
del lavoro e del'Iva. Terzo, condizioni piu' dure anche sulle privatizzazioni, creando
un fondo 'trust' che ne raccogliera' i proventi che dovrebbero andare a garanzia del debito. Per
avere l'ok all'avvio dei negoziati Esm tutte queste
condizioni "devono essere approvate sia dal Governo che dal Parlamento greco", ha
detto il ministro finlandese Stubb. E la deadline è il 15 luglio.
"Non ci sara' un accordo a qualunque costo", ha detto la Merkel, mentre Hollande annunciava la
sua intenzione a "fare di tutto per un accordo". Renzi, ottimista, vede un'intesa
"molto vicina".
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