2015-07-11 18:29:00

Niños de Acosta Ñú cresciuto grazie anche a una ong italiana


L’ospedale dove è stato in visita il Papa, Niños de Acosta Ñú, in questi anni è cresciuto anche grazie all’aiuto di una ong italiana, l’Aseop, che si occupa di tumori del sangue dei bambini. Abbiamo sentito il presidente Erio Bagni:

R. – Quando abbiamo iniziato il progetto – 15 anni fa – non era quasi possibile curare i tumori in età pediatrica in tutto il Paraguay. Quelli che potevano andavano all’estero… Abbiamo lavorato sulla formazione dei medici, del personale infermieristico e pagato per 15 anni le chemioterapie di quei bambini. Oggi è uno splendido risultato! Un reparto di eccellenza, dove le percentuali di guarigione sono quasi sovrapponibili a quelli del nostro Paese e quindi di Paesi industrializzati, con il 70 per cento di guarigioni.

D.- Che cosa – diciamo – dà in più a quell’ospedale la visita del Papa oggi, secondo voi?

R. – Le posso raccontare un piccolo episodio  che potrebbe sembrare insignificante: la dott.ssa Onolleva, che è la responsabile di quel centro di onco-ematologia pediatrica alcuni anni fa mi telefonò dicendomi che aveva sognato Dio che aveva bisogno di un milione di dollari… Non sapeva cosa fare e lo disse a me: facemmo un progetto e trovammo 800 mila dollari che permisero a lei di realizzare questo importante struttura di onco-ematologia pediatrica, oggi all’avanguardia in quel Paese. Quest’anno ha avuto la fortuna a febbraio – il 14 febbraio – di incontrare il Papa in un’udienza in cui ha incontrato tutti i genitori e i bambini affetti da tumori in Italia. Credo che la presenza oggi del Papa sia una prospettiva enorme per tutti quei genitori che si trovano oggi ad affrontare la malattia di un loro figlio, con la prospettiva di una guarigione in breve tempo.








All the contents on this site are copyrighted ©.