Un invito a trasformare la logica dello scarto in una logica di comunione. E’ quanto ha proposto il Papa davanti ad una folla oceanica che ha riempito ieri la Piazza del Cristo Redentore di Santa Cruz, in Bolivia, per la Messa di apertura del quinto Congresso eucaristico. Le preghiere sono state lette in spagnolo e nelle lingue indigene guaranì, quechua e aymara. Durante la celebrazione Francesco ha benedetto le croci missionarie in vista del Congresso Missionario di Santa Cruz del 2018. Il servizio del nostro inviato Paolo Ondarza:
No alla logica che trasforma tutto in oggetto
di consumo
Ha sfidato il freddo e l’umidità della notte invernale
di Santa Cruz la moltitudine di fedeli assiepata nelle tre arterie del secondo anello
dell’Avenida Cristo Redentore e lungo la Via Mons. Rivero, per partecipare alla Messa
presieduta da Papa Francesco. Una folla che fa venire alla mente del Pontefice le
4000 persone radunatesi attorno a Cristo e che i discepoli avrebbero voluto congedare
vista l’impossibilità di sfamare tutti. I conti – è la considerazione del Papa - non
tornavano allora, come oggi non tornano quando siamo provocati dalla fame nel mondo,
dall’ingiustizia che pare non avere fine: la tentazione dello scoraggiamento è dietro
l’angolo e la disperazione finisce per prenderci il cuore:
“En un corazón desesperado...
In un cuore disperato è molto facile che prenda spazio
la logica che pretende di imporsi nel mondo, in tutto il mondo ai nostri giorni. Una
logica che cerca di trasformare tutto in oggetto di scambio, tutto in oggetto di consumo,
negoziabile. Una logica che pretende di lasciare spazio a pochi, scartando tutti quelli
che non ‘producono’. E Gesù ancora una altra volta ci parla e ci dice: “No, non è
necessario escluderli, non è necessario che se ne vadano, date loro voi stessi da
mangiare”.
Ridare dignità ai deboli e ai piccoli
“La visione di Gesù – spiega Francesco - non accetta
una logica che taglia il filo a chi è più debole”, è una logica eucaristica sintetizzata
in tre gesti: Gesù prende, benedice e consegna il pane. “Prende” seriamente la vita
dei suoi e la valorizza:
“La riqueza más plena de una sociedad …
L’autentica ricchezza di una società si misura nella
vita della sua gente, si misura nei suoi anziani capaci di trasmettere la loro saggezza
e la memoria del loro popolo ai più piccoli. Gesù non trascura la dignità di nessuno,
con la scusa che non ha nulla da dare e da condividere”.
L'Eucaristia ci fa uscire dall'individualismo
Gesù benedice, ovvero riconosce che la vita è dono
che posto nelle mani di Dio acquisisce una forza che lo moltiplica. Infine – spiega
il Papa - Gesù invita a dividere ciò che si è ricevuto poiché solo nel condividere
si trova la fonte della gioia:
“Es Sacramento de comunión ...
È il Sacramento di comunione, che ci fa uscire dall’individualismo
per vivere insieme la sequela e ci dà la certezza che ciò che possediamo e ciò che
siamo, se è accolto, se è benedetto e se è offerto, mediante il potere di Dio, con
il potere del suo amore, diventa pane di vita per gli altri”.
Non anestetizzare memoria, non siamo persone isolate
Al cospetto della statua del Cristo Redentore, eretta
54 anni fa in occasione dell’ultimo Congresso eucaristico e inaugurando la nuova assise
che si svolgerà a Tarija, Francesco esorta la società boliviana a custodire la memoria
del popolo, a non lasciarla anestetizzare e ancora una volta esorta tutti all’unità:
“Non siamo persone isolate, separate, ma siamo il Popolo della memoria attualizzata
e sempre offerta”.
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