2015-07-09 15:21:00

Progetto Migranti CVX/LMS Europa. Essere alle frontiere


Il Progetto Migranti CVX/LMS Europa è una proposta ideata dalle Comunità di Vita Cristiana e Lega Missionaria Studenti per rendersi presente là dove i migranti approdano e cercano il primo aiuto in Italia. Appena avviato a Ragusa, il progetto chiama a raccolta gruppi di giovani volontari selezionati dalle varie comunità in Europa, per conoscere la realtà di chi chiede aiuto e fugge da situazioni drammatiche, soprattutto da Africa e Medio Oriente. "Non è tanto un dover fare, quanto un conoscere i motivi che spingono queste persone a lasciare le proprie terre - spiega Laura Scaglia, coordinatrice del progetto (CVX/LMS Italia) - promuovere la sensibilizzazione che abbia ricadute a livello europeo, aprire canali di collaborazione e sviluppare una esperienza con una forte valenza di crescita umana e spirituale".

"Vorremmo che questo progetto diventasse piano piano permanente - prosegue Laura - così da vivere appieno quella indicazione che abbiamo maturato nell'ambito della nostra Assemblea mondiale a Beirut due anni fa, vale a dire essere mandati alle frontiere, intendendole non come luogo di separazione ma di impegno per creare ponti". 

L'iniziativa, per la quale sono stati presi contatti sia con il Centro Astalli di Palermo, sia con il JRS di Catania (Jesuit Refugee Service) nell'idea di far partire una collaborazione anche con il Jesuit Social Network, per ora si basa sul servizio di volontariato presso il Centro di accoglienza della Fondazione S. Giovanni Battista (della diocesi di Ragusa e attivo dal 2003), centro che offre prima accoglienza (per 30 persone ogni sei mesi) e seconda accoglienza (per 180 persone ogni sei mesi). "Sebbene sulla nostra provincia gravi un peso enorme sul fronte dei migranti, la situazione dell'accoglienza non presenta quei caratteri di drammaticità che spesso vengono evidenziati sulla stampa", dichiara il direttore Antonio Solarino che aggiunge: "Dico questo senza nessuna ingenuità. Ci rendiamo conto che siamo dinanzi ad una complessità fortissima ma reggiamo bene. Nell'ultimo anno il consenso sociale è calato ma c'è una comunità capace di una solidarietà intelligente. Questi profughi arrivano con una verginità del cuore e dell'animo che ci stupisce e che rischia di essere ferita quando arrivano a scontrarsi con i muri dell'indifferenza o dell'allontanamento". 








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