2015-07-08 06:17:00

Francescano rapito in Siria: per i confratelli caso enigmatico


Incerta la vicenda del sacerdote francescano iracheno Dhiya Azziz, parroco del villaggio siriano di Yacoubieh, che lo scorso 4 luglio è stato prelevato dai miliziani jihadisti che controllano la regione. Caute ma speranzose le reazioni dei membri della comunità parrocchiale. "Padre Dhiya - riferiscono all‘agenzia Fides i confratelli della Custodia francescana in Terra Santa - è stato portato via dalla brigata di miliziani per un incontro con l‘emiro che esercita l‘autorità nella regione, braccio siriano di al-Qaeda. In un secondo momento, due miliziani sono stati inviati in parrocchia a prendere le medicine del frate, che soffre di diabete". "Questo dettaglio - sottolineano - fa ben sperare, perché conferma che padre Dhiya è vivo e potrà gestire i suoi problemi di salute. A suscitare perplessità è la totale mancanza di informazioni riguardo al motivo del suo prelevamento".

Il francescano è stato sempre fuori dalle questioni politiche e militari
Padre Dhiya, proseguono i confratelli, "ha sempre cercato di tenersi fuori dalle questioni politiche e militari. Ha continuato con il suo servizio pastorale e si è sottoposto alle disposizioni imposte dagli islamisti. Proprio questo suo rispetto delle regole rende enigmatico il caso". Lo scorso ottobre anche Hanna Jallouf, parroco francescano (Knayeh), era stato prelevato dai jihadisti di al-Nusra, in seguito ad alcune denunce da parte dello stesso parroco, ma padre Jallouf è stato lasciato libero dopo poco tempo. (R.P.)








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