2015-06-30 12:14:00

Cuba, i vescovi: aspettiamo Francesco, missionario della Misericordia


Tutto il mondo ha bisogno di misericordia, anche Cuba. E’ il messaggio dei vescovi dell’isola in occasione della prossima visita di Papa Francesco, dal 19 al 22 settembre prossimi. I presuli esprimono la gioia della Chiesa cubana per un viaggio che avviene in un momento storico. Francesca Sabatinelli:

La visita di Francesco a Cuba si colloca in un momento in cui il Paese respira, "grazie anche alla sua mediazione", "aria di speranza" per "le nuove possibilità di dialogo" con gli Stati Uniti. E’ un messaggio importante di riconoscimento dell’azione del Papa, quello dei vescovi cubani, che lo indicano quale “pastore universale della Chiesa, alla ricerca della riconciliazione e della pace tra tutti i popoli della terra”. I presuli ricordano come negli ultimi 17 anni siano stati tre i Papi atterrati sul suolo cubano, e che per questo l’isola caraibica e il Brasile, saranno gli unici Paesi al mondo ad essere stati visitati da tre Pontefici.

I vescovi quindi, citando i salmi, ricordano la sofferenza di tutti quei fedeli che pur sognando di vedere questo momento, non vi hanno potuto assistere, hanno però seminato "nel pianto" – scrivono –  e loro sono i  “veri giganti della fede”, “noi i privilegiati” invitati a “raccogliere tra canti di giubilo e festa”. Nel messaggio si legge di San Giovanni Paolo II, “Messaggero della Verità e della Speranza”, di Benedetto XVI “Pellegrino della Carità”, e ora di Francesco il “Missionario della Misericordia”, di cui non si stanca mai di parlare – sottolineano i vescovi – e che ha convocato un anno giubilare straordinario a partire dal prossimo 8 dicembre.

Misericordia, dicono, è “lanciare il nostro cuore” per gli altri, non è una pietra o un insulto o un pugno. Misericordia è anche “mettere il cuore nella miseria” che ormai ci circonda. A volte, è il dolore dei vescovi, sembra di vivere in un mondo senza cuore, ovunque si incontrano miserie morali, spirituali, sociali, intellettuali, psichiche e materiali e si incontrano anche persone che sono insensibili di fronte al dolore umano. Molti si lamentano della durezza con cui si trattano gli altri. Tra  di noi aumenta un linguaggio senza pietà. La violenza è sotto la pelle. C’è aggressività nelle famiglie, così come nei luoghi di lavoro, nelle comunità. I vescovi fanno loro l’invito di Papa Francesco a non stancarsi di praticare la misericordia di cui tutti hanno bisogno, cubani compresi.

In occasione di questo viaggio, i vescovi sollecitano il popolo dei fedeli a mostrare gesti di misericordia nella quotidianità, come andare a visitare i malati, dividere ciò che si possiede, perdonare e chiedere perdono, consolare chi è triste, amare di più e meglio gli altri. Ciò che ci si augura, scrivono ancora, è che le case possano divenire luoghi di pace e di accoglienza per tutti coloro che cercano misericordia. Per questo quindi chiedono che come preparazione alla visita di Francesco, i primi venerdì di luglio, agosto e settembre, si svolgano momenti di preghiera e di digiuno. L’invito è anche a organizzare tra il 17 e il 18 settembre, alla viglia dell’arrivo del Papa, una veglia di preghiera in preparazione al messaggio di speranza e di compassione che Papa Francesco porterà a Cuba.








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