2015-06-29 07:52:00

Tunisia: centinaia di manifestanti contro il terrorismo


Tunisia sotto choc ma anche determinata a non sottostare alle regole del terrore. Ieri centinaia di persone sono scese in strada contro il terrorismo a Sousse e a Tunisi dopo la strage sulla spiaggia di venerdì scorso, mentre proseguono le indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto. In Francia, intanto, parla l’attentatore di Lione, che ammette di aver decapitato il suo datore di lavoro: ma il terrorismo non c’entra - dice - erano solo motivi personali. I particolari da Paola Simonetti:

Tunisia libera, no al terrorismo. Al grido di questo slogan ieri centinaia di persone a Sousse e a Tunisi hanno manifestato contro la regola del terrore che sta mettendo in ginocchio il Paese. Un atto determinato di non resa, che si inserisce in un contesto di fuga di turisti, dopo l’attentato di venerdì sulla spiaggia in cui sono state uccise 39 persone. E mentre il governo ha confermato la chiusura di 80 moschee definite “estremiste” e fuori il controllo dello Stato, proseguono serrate le indagini sulla dinamica dell’accaduto che mostra ancora aspetti poco chiari. L'attenzione è concentrata invece sul terrorista ucciso, Seifeddine Rezgui, di 23 anni, che avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell’attacco. E sono giorni di choc anche per Francia e Kuwait, gli altri due Paesi colpiti venerdì: parla l’attentatore di Lione, che ammette: ho decapitato il mio datore di lavoro ma il terrorismo non c’entra, mi hanno mosso motivi personali. In Kuwait invece le autorità annunciano due nuovi arresti dopo l’attacco kamikaze in una moschea firmato dall’Is in cui sono morte 26 persone.

 








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