Non dimenticare i bambini resi orfani dall’Ebola e vigilare affinché non vengano sfruttati o abusati: questo l’accorato appello lanciato, in questi giorni, da padre Peter Konteh, direttore esecutivo di Caritas Freetown, in Sierra Leone, intervenuto ad un incontro della Caritas Internationalis a Ginevra. In particolare, nel suo discorso, padre Konteh ha sottolineato le sfide che la Chiesa cattolica affronta nel prendersi cura di migliaia di minori che hanno perso uno o entrambi i genitori a causa del virus Ebola. E non si tratta di poche persone: secondo le stime dell’Unicef, infatti, in Guinea, Liberia e Sierra Leone si contano almeno 16.600 bambini orfani.
Scuole chiuse a causa del virus. Mancano
beni e servizi di prima necessità
Dati drammatici che si aggravano – come ha spiegato
padre Konteh - quando si pensa che ancor prima dell’Ebola, “in Sierra Leone, Liberia
e Guinea la mortalità e la malnutrizione infantile erano già altissime”. Il propagarsi
della febbre emorragica ha poi comportato “la chiusura delle scuole per la maggior
parte dell’anno accademico” ed ha messo a rischio “i programmi di vaccinazione”. Il
virus ha anche provocato “il collasso delle infrastrutture mediche e l’accesso limitato
ai servizi sanitari dei tre Paesi”, tanto che molte persone “non possono permettersi
neanche i beni e le cure di prima necessità”.
Curare anche le ricadute psicologiche dei
bambini rimasti orfani
Quindi, padre Konteh ha ricordato “le forti ricadute
psicologiche” sui minori che “hanno visto morire i loro genitori e sono stati respinti
dalla società” a causa della malattia. Per questo, ha detto, “è necessaria una risposta
rapida, che aiuti i bambini a reinserirsi nel modo migliore all’interno delle comunità”.
E un esempio concreto arriva dalla Chiesa che supporta gli orfani fornendo vari servizi:
l’affido, l’adozione o le strutture di assistenza per i bambini residenziali. Ma “è
quanto mai urgente migliorare le condizioni di vita degli orfani”, ha concluso padre
Konteh, lanciando un appello affinché venga ripristinata la funzionalità delle strutture
sanitarie, così da ricostruire anche la fiducia della popolazione.
È una questione di diritti umani
L’evento a cui ha preso parte il direttore di Caritas
Freetown è stato organizzato dalla Caritas Internationalis insieme alla Missione Onu
di Sierra Leone, Liberia e Guinea. L’incontro si è tenuto durante la 29.ma sessione
del Consiglio dei diritti umani dell’Onu, con sede a Ginevra. (I.P.)
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