“I cristiani laici si convertano veramente a Cristo e si sforzino di frequentare e vivere i sacramenti della Santa Chiesa”: questa una delle raccomandazioni emerse dal secondo Congresso dei laici cattolici, organizzato dalla Conferenza episcopale di Angola e São Tomé. L’incontro si è svolto a Luanda ed ha avuto per tema “Ravvivare la fede in Cristo nei fedeli laici”. Al termine dei lavori, è stato diffuso un documento finale suddiviso in due parti: la prima, più analitica, ricorda le attuali criticità del laicato angolano, mentre la seconda, più propositiva, riporta numerose raccomandazioni.
Vocazione laicale ha una sua dignità che va valorizzata
“La vocazione laicale ha una sua propria dignità ed i laici non devono essere solo
paragonati al clero”, si legge nella prima parte, che poi lamenta “uno scarso accompagnamento
dei movimenti ed associazioni laicali da parte della diocesi e delle parrocchie”.
Di fronte alla crisi attuale della famiglia, “istituzione sacra che soffre a causa
di povertà, analfabetismo, squilibri sociali, mancanza di dialogo, alcolismo, droga,
matrimoni precoci o di interesse”, il documento mette anche in evidenza “l’insufficienza,
a livello diocesano e parrocchiale, di strutture di sostegno alle famiglie, in particolare
a quelle costituite da giovani coppie”.
Il lavoro, autentico spazio di evangelizzazione. Denunciare la corruzione
Ma anche gli stessi movimenti ed associazioni laicali vengono chiamati in causa, in
quanto “agiscono con spirito di competizione, distruggendo la comunità ecclesiale
che, invece, dovrebbero costruire”. Altro punto essenziale riguarda il lavoro: esso,
si legge ancora nel documento finale del Congresso, richiede una maggiore valorizzazione
perché è il luogo in cui il cristiano “collabora nella missione creatrice di Dio Padre
e, in quanto luogo di interazione, rappresenta un autentico spazio di evangelizzazione”.
Anche perché, prosegue il testo, oggi si riscontra “una mancanza di coerenza nei cristiani
che gestiscono il settore pubblico e privato in netta contraddizione con i valori
evangelici”. Al contrario, essi dovrebbero testimoniare il Vangelo con il loro esempio,
agendo con “puntualità e costanza, pagando le tasse e denunciando la corruzione”.
Necessaria formazione permanente dei laici
Quindi, il Congresso suggerisce una serie di raccomandazioni, la prima delle quali
riguarda una “vera conversione a Cristo” di tutti i fedeli. Ma non solo: i laici cattolici
vengono esortati ad “assumere il loro ruolo nella Chiesa e nella società con responsabilità,
coerenza ed impegno”, anche grazie ad un’adeguata preparazione da fornire tramite
la realizzazione di “strutture di formazione continua nelle parrocchie”, affinché
si presti una “maggiore attenzione allo studio del Catechismo, della Dottrina sociale
e di altri documenti del Magistero”. Ulteriori suggerimenti riguardano l’istituzione
di centri di consulenza familiare, di gruppi di sostegno “socio-professionali” e di
segretariati diocesani per l’apostolato per i laici.
Il governo promuova più equità e giustizia
Si richiede, inoltre, di “promuovere un maggior coinvolgimento dei laici nell’ambito
di Giustizia e pace”, mentre le autorità governative vengono sollecitate a “lavorare
per una maggiore equità e giustizia nella gestione della cosa pubblica, in modo da
diminuire la discrepanza tra ricchi e poveri”. Infine, si lancia un appello perché
si superi l’empasse che, ad oggi, “impedisce l’espansione del segnale trasmittente
di Radio Ecclesia in tutta l’Angola”. (I.P.)
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