2015-06-24 18:11:00

Forte: "Sinodo non è convegno o un pronunciamento dogmatico"


"Normalmente i contenuti della stampa sono stati rispettosi dello spirito con cui è stato redatto il documento. Nei titoli invece si sono messi in risalto aspetti che non hanno la rilevanza che si vorrebbe attribuire loro". Mons. Bruno Forte, Segretario Speciale della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, interviene ai nostri microfoni all'indomani della presentazione dell'Instrumentum laboris, precisando che questo documento "è innanzitutto una sottolineatura di ciò il Sinodo intende fare, cioè annunciare il valore e la bellezza della famiglia naturale fondata sul matrimonio come un dono e un bene per tutti, credenti, società, Chiesa. Naturalmente in esso si parla anche di situazioni difficili, e là si cerca di applicare il criterio della misericordia di Dio verso omosessuali o divorziati risposati che deve essere espressa anche nella disciplina della Chiesa".

"Il rispetto verso omosessuali, divorziati e risposati è assicurato perché ogni persona va rispettata, accolta e accompagnata, ma questo non significa che la centralità del tema sia su queste questioni", ribadisce Mons. Forte. "La finalità è che queste persone trovino integrazione, che partecipino alla vita ecclesiale con piena corresponsabilità. All’interno di questo discorso poi si porrà – ma questo si vedrà in seguito – la questione dell’ammissione alla comunione in alcune situazioni. Ma senza la base dell’accompagnamento e dell’integrazione si rischia di falsare l’intenzione del Sinodo che è valorizzare la famiglia, annunciarla e sostenerla".

"Il Sinodo – ricordiamocelo – ha un carattere pastorale. Non si vuole fare un convegno o un pronunciamento dogmatico. Si vuole approfondire la prassi pastorale della Chiesa alla luce della Dottrina della Chiesa e alla luce di questa sottolineatura della Misericordia. Il Sinodo è una serie di indicazioni pastorali, non una riflessione dottrinale dove la Dottrina della Chiesa non cambia".

Come valuta la manifestazione "Difendiamo i nostri bambini"?: "C’è stata una mobilitazione di famiglie e questo è il dato bello, perché ha reso credibile il messaggio. Non c'era un atteggiamento polemico 'contro' ma uno spirito costruttivo e positivo che non si può non apprezzare".

 








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