2015-06-23 13:58:00

Giustizia e Pace Europa: sui migranti più compassione


La Conferenza delle Commissioni europee di Justitia et pax Europa si unisce al dibattito pubblico in corso nel vecchio continente per “adottare un trattamento più compassionevole” per coloro che sono stati costretti ad abbandonare il loro Paese a causa della guerra, disordini civili, disastri naturali o condizioni economiche e sociali insopportabili. Un documento reso noto ieri “richiama l‘attenzione sulle responsabilità dell‘Ue nel progettare politiche a lungo termine per la prevenzione dei conflitti e di trasformazione e di sviluppo sostenibile”. 

Combattere tutte le attività criminali svolte a discapito dei rifugiati
Tra le questioni urgenti, secondo Giustizia e Pace Europa, vi è “l‘impegno dei capi di Stato e di governo a triplicare le risorse finanziarie per le operazioni di soccorso nel Mediterraneo”. Inoltre, si sollecita “l’attuazione di misure legittime per reprimere il contrabbando e la tratta degli esseri umani e porre fine a tutte le attività criminali svolte a discapito dei rifugiati”. Giustizia e Pace Europa riconosce, inoltre, il diritto di ogni Stato, o gruppo di Stati, a esercitare il diritto sovrano di controllare e gestire i propri confini fino a quando è fatto con il dovuto rispetto per la dignità e i diritti fondamentali di ogni persona. 

Considerare nuove modalità di migrazione legale
Giustizia e Pace Europa ricorda alla Ue che è giunto il momento di prendere in considerazione nuove modalità di migrazione legale e accoglie con favore la proposta di creare un corpo comune di guardie di frontiera, come emerso dall’"Agenda europea sulle migrazioni", adottata dalla Commissione Ue il 13 maggio. Nello stesso documento si sostiene il prospettato trasferimento di circa 40mila profughi provenienti dalla Grecia e dall‘Italia verso altri Stati membri e il reinsediamento di 20mila persone provenienti da Paesi terzi che sono stati identificati dall’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) come bisognosi di protezione internazionale. “Entrambe le misure - continua Justitia et Pax - dovrebbero coprire i prossimi due anni e sono considerate parte della risposta immediata alla crisi”. 

Appello ai Paesi che rifiutano le quote di accoglienza dei migranti
​L‘assegnazione dei rifugiati dovrebbe avvenire sulla base di quattro criteri (Pil, popolazione, disoccupazione e richiedenti asilo già ricevuti) e diventare un meccanismo continuativo alla base della condivisione della responsabilità per i rifugiati e i richiedenti asilo. Purtroppo però diversi governi europei hanno espresso la loro opposizione all‘introduzione di un sistema di assegnazione (quote) e a pochi giorni dal vertice europeo del 25-26 giugno, Giustizia e Pace Europa “invita fermamente quei governi che sono ancora reticenti, a riesaminare le loro riserve e a impegnarsi costruttivamente nella discussione della proposta”. (R.P.)








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